01/02/2019 – Quota 100, tempi stretti per fare domanda per i dipendenti pubblici

Quota 100, tempi stretti per fare domanda per i dipendenti pubblici

  • –di Matteo Prioschi e Fabio Venanzi – 31 gennaio 2019

 

Con l’apertura dei canali per la presentazione delle domande di pensione anticipata, in quota 100 e opzione donna è partita la corsa all’uscita dal mondo del lavoro. Una corsa che però riguarda soprattutto i dipendenti pubblici che vogliono fruire della nuova possibilità di pensionamento con almeno 62 anni di età e 38 di contributi. Infatti, per effetto della finestra mobile di sei mesi, devono presentare la richiesta entro giovedì 31 gennaio se vogliono uscire con la prima decorrenza utile, cioè al primo agosto perché se iscritti a una gestione ex Inpdap maturano la decorrenza dal primo giorno successivo alla finestra.

Contestualmente, però, devono anche presentare la domanda di collocamento a riposo all’amministrazione di appartenenza, che, in base all’articolo 4 del decreto legge 4/2019, richiede un preavviso di sei mesi rispetto alla decorrenza della pensione. Secondo i dati forniti dall’Inps, da martedì alle ore 19 di mercoledìsono state presentate 5.532 domande. L’articolato meccanismo di applicazione delle finestre che il decreto legge ha introdotto per quota 100, opzione donna e pensione anticipata è stato illustrato nella circolare 11/2019 dell’Inps ed è sviluppato nel dettaglio nella tabella in pagina, da cui si può vedere come la data effettiva di cessazione dal lavoro cambi in relazione alla soluzione scelta e al settore in cui si è impiegati. Così se i dipendenti pubblici possono aver fretta per non perdere nemmeno un giorno di quota 100, le donne che scelgono opzione donna possono prendersela con calma nel presentare la domanda di pensionamento, dato che dalla maturazione dei requisiti alla decorrenza devono trascorrere da dodici a diciotto mesi.

IL CALENDARIO DELLE USCITE

Le finestre tra la maturazione del diritto e la decorrenza della pensione

  FINESTRA GESTIONE PRIMA DECORRENZA UTILE ESEMPIO CON REQUISITI MATURATI IL 20 MAGGIO
         
QUOTA 100
Dipendenti settore privato e autonomi 3 mesi Fondo dipendenti, artigiani, commercianti, gestioni sostitutive, separata Primo giorno del mese successivo alla finestra Decorrenza

dal 1° settembre

Ipost, Fs Primo giorno successivo alla finestra Decorrenza

dal 21 agosto

Dipendenti settore pubblico 6 mesi Ex Inpdap Primo giorno successivo alla finestra Decorrenza

dal 21 agosto

Gestioni diverse da

ex Inpdap

Primo giorno del mese successivo alla finestra Decorrenza

dal 1° dicembre

ANTICIPATA
Lavoratore settore privato 3 mesi Tutte le gestioni tranne

le esclusive

Primo giorno del mese successivo alla finestra Decorrenza

dal 1° settembre

Lavoratore settore pubblico Gestioni esclusive

(ex Inpdap)

Primo giorno successivo alla finestra Decorrenza

dal 21 agosto

OPZIONE DONNA
Lavoratrici dipendenti private 12 mesi Fondo dipendenti e gestioni sostitutive Primo giorno del mese successivo alla finestra Decorrenza

dal 1° giugno 2020

Lavoratrici dipendenti private 12 mesi Ipost, Fs Primo giorno successivo alla finestra Decorrenza

dal 21 maggio 2020

Lavoratrici dipendenti pubbliche 12 mesi Ex Inpdap Primo giorno successivo alla finestra Decorrenza

dal 21 maggio 2020

Lavoratrici autonome * 18 mesi Artigiani, commercianti, separata Inps, coltivatori diretti/mezzadri Primo giorno del mese successivo alla finestra Decorrenza

dal 1° dicembre 2020

CO MPARTO SCUOLA E AFAM (alta formazione artistica, musicale e coreutica)
La decorrenza è sempre dal 1° settembre per la scuola e 1° novembre per Afam. Per accedere a quota 100, opzione donna, pensione anticipata nel 2019 devono presentare la domanda entro il 28 febbraio se maturano i requisiti entro il 31 dicembre di quest’anno
(*) Incluse quelle che hanno parte dei contributi come autonome e parte come dipendenti

 

La circolare sottolinea la possibilità di accedere a quota 100 cumulando eventuali contributi versati in più gestioni, purché gestite dall’Inps. Ma l’accesso alla pensione con la quota potrà avvenire anche ricorrendo all’opzione al sistema contributivo introdotto dalla riforma Dini, esercitabile da quei lavoratori che hanno meno di diciotto anni di contribuzione al 31 dicembre 1995, un’anzianità contributiva non inferiore a 15 anni di cui almeno 5 ricadenti nel sistema contributivo puro.

 

È inoltre possibile utilizzare il computo dei periodi contributivi nella gestione separata. Gli iscritti a quest’ultima, che possono far valere periodi contributivi presso la gestione dei lavoratori dipendenti, le forme esclusive e sostitutive della medesima, quelle dei lavoratori autonomi, hanno facoltà di chiedere il computo di questi contributi nella gestione separata, ai fini del diritto e della misura della pensione a condizione che optino per il calcolo interamente contributivo e che ne ricorrano le condizioni. Il computo riguarda tutti e per intero i periodi assicurativi (che devono collocarsi prima del 1996 o a cavallo del 1996), non essendo possibile un computo parziale. Un’opzione utilizzabile da chi è già pensionato e vuole aggiungere ulteriori contributi. L’Inps ricorda, inoltre, il divieto di cumulo dei redditi da lavoro fino all’età della pensione di vecchiaia per chi utilizza quota 100, fatta eccezione per i compensi prodotti da attività di lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro lordi all’anno. A fronte del superamento di tale importo o del mancato rispetto del divieto, scatta la sospensione dell’erogazione della pensione nell’anno in cui sono stati prodotti i redditi.

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