21/09/2020 – Enti virtuosi: il rispetto dei parametri dei valori soglia tra rendiconto e previsione

Enti virtuosi: il rispetto dei parametri dei valori soglia tra rendiconto e previsione
PUBBLICATO IL 20 SETTEMBRE 2020 DA GIANLUCA BERTAGNA
 
Tra le varie interpretazioni sull’applicazione del DM Assunzioni, quella che io condivido di meno è quella che dice che gli enti virtuosi, oltre a verificare i parametri rispetto all’ultimo rendiconto approvato, devono anche rispettare nell’anno in corso il valore tra spese di personale ed entrate correnti.
Mi sembra una interpretazione totalmente fuori contesto rispetto a quanto c’è scritto nel DM (se ci pensate, sarebbe bastato dire: “gli enti virtuosi non possono ogni anno superare il rapporto tra spese di personale ed entrate correnti individuato dalla Tabella 1”). Ma non c’è scritto così!!
L’art. 33 comma 2 del d.l. 34/2019, nello spiegare gli spazi afferma: “i comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione sino ad una spesa complessiva per tutto il personale dipendente, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, non superiore al valore soglia definito come percentuale, differenziata per fascia demografica, della media delle entrate correnti relative agli ultimi tre rendiconti approvati, considerate al netto del fondo crediti dubbia esigibilità stanziato in bilancio di previsione”. È evidente, quindi, che il dato deve essere certo e la cosa che viene richiesta, sulla competenza, è il rispetto dell’equilibrio di bilancio, non il rispetto dei valori soglia!
In aggiunta a questo – che a me già basta – mettiamo che l’interpretazione sia giusta e che quindi, nel 2020, un comune di 11.000 abitanti debba rispettare il 27% previsto dalla Tabella 1.
Ora, mi spiegate quale Responsabile del Servizio Finanziario e quale Revisore dei Conti autorizzerebbero una assunzione quantomeno prima dell’assestamento generale al bilancio?!
Vedete che è impossibile da gestire? Chi si azzarda ad assumere con il rischio che cambi la percentuale in corso dell’anno? E ci vuole poco, neh. Basta che calino le entrate e improvvisamente aumenta la percentuale. Oppure, basta che aumenti il Fcde in sede di assestamento.
Se io fossi il Responsabile del Servizio Finanziario, non autorizzerei nessuna assunzione fino almeno all’assestamento.
Pensiamo anche a come si potrebbe costruire un PTFP senza dati certi, ma anche programmatici sul bilancio di previsione, che sarà assestato solo a fine anno…
Non è un caso, quindi, ma è il buonsenso, il meccanismo logico e razionale, che il DM faccia sempre riferimento a valori storici definitivi e non a supposizioni che non farebbero altro che creare un altro blocco alle assunzioni. A meno che, davvero, non si voglia totalmente stravolgere il senso della norma stessa.
Se rispetto all’ultimo rendiconto approvato l’ente individua quel budget di assunzioni, quello è l’importo da utilizzare, entro l’anno, per i nuovi ingressi. E per me, finisce qua.

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