24/04/2020 – Scuolabus, comuni presto liberi Sblocca-pagamenti da 10-12 mld

Scuolabus, comuni presto liberi Sblocca-pagamenti da 10-12 mld
 
Pagare per un servizio non più utilizzato dal 23 febbraio. Per i comuni il finanziamento del trasporto pubblico scolastico sta diventando una gabbia da cui fino ad ora il legislatore non è riuscito a liberarli. Stando alle attuali norme, infatti, i sindaci non possono applicare decurtazioni di corrispettivo alle aziende che forniscono i servizi di scuolabus, nonostante i mezzi siano fermi da quando le scuole hanno chiuso i battenti. Un emendamento libera-comuni era pronto per il decreto legge Cura Italia, con la firma bipartisan di deputati di maggioranza (Gian Mario Fragomeli e Luigi Marattin) e di opposizione (Roberto Pella), ma poi tutto è naufragato (si veda ItaliaOggi di ieri) e il dl 18 ha tagliato il traguardo dell’approvazione senza modifiche rispetto al testo del Senato. Ci riproverà il governo nel decreto «Aprile» atteso nei prossimi giorni, quello con cui l’esecutivo, come annunciato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, metterà sul piatto della ripresa 50 miliardi di euro, di cui 3,7 destinati a coprire le mancate entrate di comuni, province e città metropolitane. Sarà quella la sede in cui far rientrare l’esonero dal pagamento del trasporto scolastico, nella riformulazione dell’emendamento messo a punto da Fabio Melilli (Pd) prima che l’intesa sul Cura Italia sfumasse, in un reciproco scambio di accuse tra maggioranza e opposizione che non accenna a placarsi. «Abbiamo fatto di tutto per non blindare il testo e valorizzare il ruolo della Camera, ma ci siamo dovuti arrendere di fronte all’ostruzionismo di alcune forze politiche che si sono arroccate su proposte di modifica irricevibili. Non era certo il decreto Cura Italia la sede per riscrivere la disciplina del reddito di cittadinanza o per esautorare i sindacati dagli accordi sulla cassa integrazione per Covid-19, come chiedeva Fratelli d’Italia, o ancora per approvare il processo penale telematico come chiedeva Forza Italia», osserva Melilli. «Spiace perché alcune forze di opposizione si erano mostrate ragionevoli nelle richieste e ne avevano presentate di assolutamente condivisibili come quella della Lega sui premi di produttività ai medici impegnati nell’emergenza Covid». La Lega dal canto suo rinfaccia alla maggioranza proprio la modifica introdotta al Senato che costringe i comuni a pagare alle società di trasporti pubblici locali il prezzo pieno delle corse anche se non effettuate.
Lo Sblocca debiti da 10-12 miliardi fa rotta sui comuni
La conferma che il governo è al lavoro per risolvere il pasticcio sul trasporto scolastico è arrivata anche dal sottosegretario al ministero dell’economia, Pier Paolo Baretta, che ha ribadito l’idea del governo di procedere a una riedizione del decreto sblocca debiti del 2013 per velocizzare i pagamenti delle p.a. verso i fornitori. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il governo dovrebbe investire sulla misura tra i 10 e 12 miliardi, sufficienti quindi a sbloccare meno della metà dei 30 miliardi di debiti scaduti degli enti pubblici. A beneficiare di questa linea di credito, erogata agli enti da Cdp attraverso un fondo ad hoc, saranno soprattutto i comuni.

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