31/08/2017 – Doppio scandalo in una schermata

Doppio scandalo in una schermata

Inserito il 30 agosto 2017

 

“Scandalo” è un termine che non riguarda solo leader politici o persone note coinvolte in vicende oscure. Può essere scandaloso anche ciò che inquina tutti i giorni un rapporto sano fra lo Stato e i cittadini ed assume di volta in volta forme apparentemente innocue, ma la cui sommatoria generale rende inaccettabile tale rapporto.

Una fra i tanti casi di “piccolo episodio scandaloso” é quello della pubblicazione  da parte del Dipartimento del Tesoro del MEF dei dati riguardanti le società partecipate (dello Stato e dei Comuni). Preghiamo il nostro lettore di andare sull’apposita schermata del sito istituzionale per cercare di capire come si possano leggere ed esaminare i dati in questione – CLICCA QUI . …..la lettura potrebbe fermarsi qui a causa della difficile comprensione sul come andare avanti…..tuttavia, con un colpo “di genio”, si può capire che a quel punto si deve cliccare su una delle tre freccette in basso (dove è indicato “dati sulle partecipazioni“). A questo punto si apre un’altra schermata (che fa da “copertina” ai dati dell’anno prescelto): in fondo alla pagina di tale schermata c’è un piccolo riferimento: “dati CSV”. Ecco, il lettore clicchi lì e come per incanto si imbatterà in un inestricabile guazzabuglio di dati – VEDI QUIche indicano le società partecipate esistenti in Italia…..il trucco è antico ed elementarese io pubblico un numero spropositato di informazioni senza alcuna sintesi o indicazione di lettura, nascondo la verità che quelle informazioni sottintendono, pur senza impedire formalmente a chi volesse di “approfondire”.Il lettore dica a questo punto se ha capito qualcosa e se ha ancora voglia di continuare a leggere!….. Peccato che l‘articolo 19-bis del recente decreto legislativo n. 74/2017 abbia enunciato un’altra delle varie gride manzoniane di cui è infarcita la nostra legislazione recente: “Ciascuna amministrazione adotta sistemi di rilevazione del grado dì soddisfazione degli utenti e dei cittadini in relazione alle attività e ai servizi erogati, favorendo ogni più ampia forma di partecipazione e collaborazione dei destinatari dei servizi,……L’organismo indipendente di valutazione verifica l’effettiva adozione dei predetti sistemi di rilevazione, assicura la pubblicazione dei risultati in forma chiara ecomprensibile (già ci pare di ascoltare le obiezioni: “Ma questa legge  non riguarda le partecipate!…Mica c’è scritto esplicitamente che  i dati sulle partecipate sono rivolti alla collettività!! – vedi qui il DM 30_luglio_2010 e l’altra normativa di riferimento).

Ma la completa mancanza di trasparenza cela uno scandalo ben maggiore: quello del numero e della consistenza delle società partecipate in questo Paese: il giornalista de La Stampa Alessandro BARBERA si è dato carico di esaminare quella mole inaudita di informazioni e di sintetizzare con l’articolo che riproduciamo qui sotto la situazione scandalosa: di 8.047 comuni italiani solo 593 (quelli più piccoli presumibilmente) dichiarano di nonpossedere società partecipate. Il numero di società partecipate censite  ammonta a numero 93.280, su un universo di dati in cui manca un terzo delle amministrazioni che erano tenute per legge ad inviare i dati al MEF.

E’ il caso di parlare molto chiaro: attraverso le società partecipate molti Comuni forzano i vincoli di legge sul turnover di personale; gestiscono funzioni istituzionali con personale esterno assunto in dispregio del principio costituzionale del pubblico concorso; in casi assolutamente non infrequenti i dipendenti delle partecipate – che lavorano senza alcuna delle tutele previste per i dipendenti pubblici – svolgono il lavoro che dovrebbe essere svolto dal personale interno; c’è un vero commercio di amministratori e di dirigenza esterna con annesse laute retribuzioni e gettoni. Sullo scandalo delle partecipate non polemizza e non parla nessuno in politica: al di là di stanche dichiarazioni e di norme di legge “specchietto delle allodole”,  il “consenso” politico  (come qualificare tale consenso è compito che lasciamo al lettore perché preferiamo evitare denunce per diffamazione) é tripartisan.

Rimandiamo infine il lettore a due nostri precedenti articoli su questo tema : Lo scandalo delle società partecipate e Partecipate: la battaglia persa di Cottarelli

Giuseppe Beato

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