31/01/2023 – Incarichi indiscriminati di segretario ai vicesegretari: dal milleproroghe i segretari “pro forma”, anzi “pro firma”?

Un tempo, i vicesegretari potevano accedere alla carriera dei segretari comunali delle fasce più elevate, ma partecipando al concorso per le sedi di segreteria dopo almeno nove anni di servizio.

L’idea di coprire in qualche modo le sedi vacanti dei comuni, caricando dentro i vicesegretari che sta balenando in alcune iniziative parlamentari, è come quella della pesca a strascico. Si cerca in qualche modo di rimediare al vuoto gigantesco, creato negli anni passati, a fronte di concorsi per segretari comunali che non si sono svolti nelle tempistiche e quantità necessarie. Una scelta imposta, certo, dai tanti blocchi delle assunzioni. Ma, anche in qualche modo innescata dalla sciagurata riforma del 1997.

La “fiduciarietà” e lo spoil system dei segretari comunali è molto piaciuta ai sindaci, che hanno anche molto apprezzato anche il diffondersi di scavalchi tra 2, 4 , 10, 15, 20, 100, comuni: il risultato era comunque vincente, perchè tra fiduciarietà e scarsezza dei ruoli, si poteva acquisire o il segretario “allineato e coperto”, “amico”; oppure il segretario “pro forma”, ma soprattutto “pro firma”, con poco tempo per esercitare le proprie funzioni, solo intento a firmare atti su atti, senza nemmeno poterli vagliare e chiamato a slalomeggiare tra i mille adempimenti contabili, giuridici, della trasparenza, dell’anticorruzione, della pianificazione, della contrattazione: una corsa affannosa che lascia praterie aperte alla gestione diretta della politica, in piena violazione del principio di separazione tra funzione politica e gestionale.

Imbarcare vice segretari, incaricati alla disperata e provenienti da comuni di piccole dimensioni, con pochissima esperienza e sulla base di selezioni concorsuali delle quali non si può garantire la profondità valutativa necessaria per l’approdo ai ruoli dei segretari comunali non è, in linea teorica, una grande idea: sa molto di svalutazione della professionalità. Ma, consentire ai sindaci di avere un ulteriore figura di segretario “pro firma” è ovviamente visto molto bene da quella parte di primi cittadini propensa a considerare l’amministrazione dei comuni qualcosa di lontano dall’efficienza e dall’interesse pubblico.

L’emendamento che avrebbe consentito di reclutare a piacimento i vice segretari come segretari comunali è stato dichiarato inammissibile. Sembra, però, comunque trattarsi solo di una tappa andata male verso un processo di ulteriore completamento di distruzione della figura, partito 26 anni fa con Bassanini.

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