28/08/2020 – Opere abusive, ecco le ruspe – In arrivo i fondi statali destinati alla demolizione

In G.U. il decreto con lo stanziamento (metà dell’impegno è a carico del comune)
Opere abusive, ecco le ruspe – In arrivo i fondi statali destinati alla demolizione
di Matteo Barbero

In arrivo per i comuni i fondi statali destinati alla demolizione delle opere abusive. Si tratta complessivamente di 10 milioni di euro, la cui distribuzione è stata finalmente disciplinata dal decreto interministeriale n. 254 del 23 giugno 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 206 del 19 agosto scorso.

Le risorse sono destinate prioritariamente alla rimozione degli abusi riguardanti edifici o ampliamenti edilizi con volumetrie pari o superiori a 450 metri quadrati insistenti sulle seguenti aree:
  • aree demaniali o di proprietà di altri enti pubblici;
    aree a rischio idrogeologico;
  • aree sismiche con categoria di sottosuolo A, B, C, D (di cui al dm 17 gennaio 2018);
  • aree sottoposte a tutela ai sensi del dlgs 42/2004;
  • aree sottoposte a tutela delle aree naturali protette appartenenti alla rete natura 2000.
  • Possono presentare la domanda di concessione del contributo i comuni nel cui territorio ricadono l’opera o l’immobile realizzati in assenza o in totale difformità dal permesso di costruire di cui all’art. 31 del decreto del presidente della repubblica 380/2001.
  • Il contributo ha ad oggetto le spese connesse agli interventi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili per i quali è stato adottato un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione non eseguito nei termini stabiliti. Le risorse saranno assegnate ai comuni, nei limiti delle disponibilità finanziarie annuali, a seguito dell’istruttoria positiva delle richieste presentate.
    La ripartizione delle risorse dovrà assicurare la realizzazione di almeno un intervento di demolizione in ciascuna regione, individuato a partire dalla maggiore volumetria dello stesso. Le somme assegnate agli enti locali per ciascun intervento saranno pari al 50% del costo totale dello stesso, indicato al momento della presentazione della domanda e risultante dal quadro tecnico economico. Il restante 50% resterà a carico del bilancio comunale o di eventuali fondi di cui i comuni già dispongano.
    Entro tre mesi dal termine per la presentazione delle domande di contributo, sarà approvato l’elenco degli interventi ammessi al contributo, con indicazione delle relative somme assegnate. I comuni dovranno provvedere all’affidamento dei lavori e alla stipulazione del contratto con l’impresa entro 12 mesi dall’assegnazione ed alla conclusione degli interventi nel termine di 24 mesi dalla data di assegnazione dei contributi, pena la revoca del contributo.
    Per presentare la richiesta, occorre utilizzare l’apposito sistema informatico disponibile sul sito del Mit, dove sono resi noti i termini per la presentazione delle domande e gli elementi amministrativi e contabili da indicare. Non sono ritenute ammissibili le domande presentate oltre il termine stabilito e devono essere complete, a pena di nullità, degli elementi amministrativi e contabili concernenti gli interventi da eseguire, nonché dell’attestazione della copertura finanziaria per ciascun intervento proposto, nella misura del 50% del costo complessivo dello stesso.
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