26/06/2020 – Pubblico impiego: la Consulta (come la Cassazione) esclude l’automaticità del licenziamento dei “furbetti del cartellino”

Pubblico impiego: la Consulta (come la Cassazione) esclude l’automaticità del licenziamento dei “furbetti del cartellino”

Sono inammissibili le questioni di legittimità costituzionale – sollevate dal Tribunale di Vibo Valentia in riferimento agli artt. 3, primo comma, 4, primo comma, 24, primo comma, 35, primo comma, e 117, primo comma, Cost., quest’ultimo in relazione all’art. 24 della Carta sociale europea – dell’art. 55-quater, comma 1, lett. a), del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 («Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche»), inserito dall’art. 69, comma 1, del d.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 («Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni»), nella parte in cui prevede che, in caso di falsa attestazione della presenza in servizio del pubblico dipendente, mediante alterazione dei sistemi di rilevamento o con altre modalità fraudolente, la sanzione disciplinare del licenziamento si applichi «comunque».

Corte costituzionale, 23 giugno 2020, n. 123

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