26/02/2021 – La disciplina degli affidamenti in house nel d.lgs. n. 50/2016, tra potestà legislativa statale e limiti imposti dall’ordinamento dell’Unione europea

Il contributo esamina la disciplina in materia di in house providing introdotta dal d.lgs. n. 50/2016 sotto il profilo della sua compatibilità con l’ordinamento dell’Unione europea, soffermandosi, in particolare, sulle questioni di legittimità sollevate dalla giurisprudenza amministrativa in relazione alle previsioni dell’art. 192, comma 2, del d.lgs. n. 50/2016 e sulle decisioni assunte dalla Corte di giustizia UE e dalla Corte costituzionale. È analizzato, a tal proposito, il fondamento giuridico della neutralità del diritto comunitario rispetto ad una normativa interna che limiti il ricorso all’in house providing favorendo l’affidamento tramite gara dei servizi disponibili sul mercato in regime di concorrenza e la sua compatibilità con il principio di libera amministrazione delle autorità pubbliche, codificato dal considerando 5 della direttiva 2014/24/UE e dall’art. 2, par. 1, della direttiva 2014/23/UE.

 

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