25/09/2015 – L’anticorruzione va a braccetto con il Dup e con il piano performance

L’anticorruzione va a braccetto con il Dup e con il piano performance

di Daniela Ghiandoni e Elena Masini

Può il Dup interessarsi di anticorruzione e di trasparenza? Nell’approssimarsi della scadenza del 31 ottobre le amministrazioni si interrogano su quali strategie politiche inserire nella Sezione Strategica (SeS) del Documento unico di programmazione e se confermare o meno i contenuti delle linee programmatiche già presentate al Consiglio comunale nei primi giorni del mandato. Una strategia da ritenersi qualificante oltre che assolutamente doverosa è senz’altro quella collegata alla volontà di rendere un’amministrazione trasparente e attenta alla prevenzione di ogni possibile fenomeno corruttivo o foriero di danno erariale.

Anticorruzione e trasparenza 

E’ pur vero che l’articolo 1, comma 8, della legge 6 novembre 2012 n. 190 obbliga l’organo di indirizzo politico, su proposta del Responsabile individuato ai sensi del comma 7, ad adottare un Piano triennale delle azioni da aggiornarsi a scorrimento entro il 31 gennaio di ogni anno, utile a prevenire tali fenomeni, ma la volontà di liberare il proprio ente da ogni possibile illegalità, ben rappresentata nel Dup e nel Piano della performance, dimostrerebbe che non si tratta del rispetto di un mero adempimento, ma di una precisa volontà in grado di sprigionare un’energia positiva nel tessuto sociale ed economico amministrato. Il Piano nazionale anticorruzione (Pna), peraltro, detta solo degli indirizzi generali, ma non individua con puntualità il contesto interno ed esterno all’ente che potrebbe fortemente influenzare la scelta delle misure idonee alla prevenzione da inserire nel Piano triennale. Le schede che le individuano devono essere redatte con riferimento a ciascuna area di rischio, con indicazione degli obiettivi, della tempistica, dei responsabili, degli indicatori e delle modalità di verifica dell’attuazione; deve individuare le priorità di trattamento; deve inoltre dar conto degli esiti di verifiche e controlli effettuati (ad esempio, le cause di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, alla formazione di commissioni, alla assegnazione di uffici, allo stato di applicazione del Codice di comportamento); devono quantificare infine le ore/giornate dedicate alla formazione in tema di anticorruzione, nonché indicare il numero di incarichi e aree oggetto di rotazione (per dirigenti e funzionari aree a rischio). L’adozione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità è previsto invece dall’articolo 10 del decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33. La norma ha introdotto l’obbligo per tutti gli enti di creare una sorta di “supermercato della trasparenza” ove pubblicare una serie di informazioni ed atti suddivisi per vetrine tematiche, utili ad assicurare una completa conoscenza sull’attività svolta da parte del cittadino. Piano anticorruzione (Ptpc) e Piano della trasparenza (Ptti) da un lato e Dup/Piano performance dall’altro non sono strumenti alternativi tra loro, ma dovrebbero collegarsi in modo effettivo e puntuale, rappresentando così la reale volontà politica di intervenire su questa delicata materia.

Alcune indicazioni operative 

Quale potrebbe essere quindi una possibile rappresentazione nel Dup di una volontà così pregnante e decisiva per le sorti economiche di ogni comunità locale, specie se insediata in aree a rischio? Sappiamo che nella Sezione strategica del Dup vanno rappresentati gli obiettivi strategici suddivisi per missioni e programmi. In tal caso la strategia si qualificherebbe come trasversale alle varie missioni e programmi dell’ente, mentre il Piano performance declinerebbe le varie azioni da porre a carico dei vari settore dell’ente. Al Peg, invece, spetta il compito di assegnare a ciascuno di essi le eventuali risorse necessarie a raggiungere gli obiettivi in coerenza con il DUP. La stessa strategia quindi verrebbe esposta per missioni all’interno del DUP, per obiettivi nel Piano della performance e per centri di responsabilità all’interno del PEG. La catena di senso della programmazione verrebbe dunque rappresentata come segue: 

•indirizzo strategico: garantire il buon funzionamento dell’organizzazione comunale;

•obiettivo strategico: garantire la legalità e la trasparenza dell’azione amministrativa; 

•obiettivo operativo: sviluppare misure per prevenire la corruzione e rendere l’amministrazione trasparente; 

•obiettivo esecutivo (Peg e Pp): realizzare le misure previste nel Ptpc e nel Ptti (da raggiungere anche grazie al contributo del Gruppo Amministrazione Pubblica).

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