24/08/2020 – Le indicazioni dell’Iss per la ripresa. Dubbi sulla quarantena dei docenti – Covid manager a scuola – Isolamento dei casi sospetti e rinvio al medico

Le indicazioni dell’Iss per la ripresa. Dubbi sulla quarantena dei docenti – Covid manager a scuola – Isolamento dei casi sospetti e rinvio al medico
di Alessandra Ricciardi

Un referente Covid-19 in ogni scuola. Isolamento dello studente o del docente che dovesse presentare in classe un sintomo sospetto, dal raffreddore alla febbre sopra i 37,5 gradi. Rinvio al medico di base e alle Asl della decisione sul se eseguire, e in che tempi, il tampone. E poi sanificazione degli ambienti scolastici. Sono alcune delle «Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia», messo a punto da Istituto superiore di sanità, Ministero della salute, Ministero dell’istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, Regione Veneto ed Emilia-Romagna. Linee guida che saranno aggiornate in base all’evoluzione dell’epidemia. E che presentano ancora dei nodi non sciolti: cosa faranno i docenti posti in quarantena? Potranno continuare a lavorare da casa con la didattica a distanza o dovranno essere considerati tutti in malattia anche se non hanno sintomi da Covid? E poi, indica il documento tra le criticità, l’attestazione di cessato allarme: va «identificato, regolamentato e condiviso, il meccanismo di attestazione da parte dei pediatri e dei medici di medicina generale per il rientro degli studenti e del personale scolastico a scuola dopo un sospetto o anche la conferma di Covid-19». Anche perché l’obbligo del certificato medico ad oggi è abolito.

Nel piano a essere attivati saranno il referente scolastico, i genitori, il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale e il dipartimento di Prevenzione. Se ad esempio un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le raccomandazioni prevedono che questo vada isolato in un locale apposito della scuola, assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica, e che i genitori vengano immediatamente allertati ed attivati. Una volta riportato a casa, i genitori devono contattare il pediatra o medico di base che, dopo avere valutato la situazione, deciderà se è necessario contattare il Dipartimento di prevenzione (DdP) per l’esecuzione del tampone.
Se il test è positivo il DdP competente condurrà le indagini sull’identificazione dei contatti e valuterà le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, l’implementazione della quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto. La scuola in ogni caso dovrà effettuare una sanificazione straordinaria.
Fra i compiti degli istituti il documento prevede anche il monitoraggio delle assenze, per individuare ad esempio casi di classi con molti alunni mancanti che potrebbero essere indice di una diffusione del virus e che potrebbero necessitare di una indagine mirata da parte del dipartimento di prevenzione.
Il documento sottolinea che è difficile stimare al momento quanto la riapertura delle scuole possa incidere su una ripresa della circolazione del virus in Italia. «In primo luogo», scrivono gli esperti, «non è nota la trasmissibilità di SARS-CoV-2 nelle scuole. Più in generale, non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano SARS-CoV-2 rispetto agli adulti, anche se la carica virale di sintomatici e asintomatici, e quindi il potenziale di trasmissione, non è statisticamente differente. Questo non permette una realistica valutazione della trasmissione di SARS-CoV-2 all’interno delle scuole nel contesto italiano. Non è inoltre predicibile il livello di trasmissione (Rt) al momento della riapertura delle scuole a settembre». È previsto che il documento venga aggiornato per rispondere alle esigenze della situazione e alle conoscenze scientifiche man mano acquisite.

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