23/09/2019 – Niente accesso agli atti se l’obiettivo del consigliere è monitorare l’attività degli uffici

Niente accesso agli atti se l’obiettivo del consigliere è monitorare l’attività degli uffici
di Michele Nico
In più occasioni la giurisprudenza ha messo in luce l’ampiezza del diritto di accesso spettante ai membri dell’organo consiliare, tant’è che questo diritto non risulta soggetto a limitazioni in rapporto alla natura riservata degli atti, stante il vincolo del segreto d’ufficio che grava sui consiglieri dell’ente.

Tra le poche eccezioni alla regola si annovera, in particolare, il diniego all’accesso indiscriminato e generale sugli atti d’ufficio, come nel caso di un accesso indistinto alla totalità dei documenti protocollati, perché laddove non emerga un legame diretto tra l’istanza di accesso e lo specifico atto d’interesse, la richiesta del consigliere avrebbe una finalità soltanto esplorativa ed eccedente il perimetro del mandato conferito.

Non è raro che i tribunali amministrativi vengano investiti di contenziosi che si annidano in questa zona d’ombra, come è accaduto nel caso della sentenza n. 285/2019 del Tar Molise (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 20 settembre) che ha escluso il diritto del consigliere regionale a ottenere le credenziali di accesso al sistema informatico contabile, per una verifica immediata dei capitoli di bilancio e delle singole voci di spesa dell’ente pubblico.

Secondo i giudici, un consenso alla richiesta di abilitazione «equivarrebbe a un accesso indiscriminato e generale su non ben definiti atti d’ufficio» e si tradurrebbe in «un monitoraggio assoluto e permanente sull’attività degli uffici, tale da violare la ratio dell’istituto» (articolo 43 del Tuel).

Sempre secondo il collegio, deve escludersi pertanto «un sindacato generalizzato sull’attività, presente, passata e futura, degli organi decidenti, deliberanti e amministrativi dell’ente», in quanto una simile prerogativa «non risulta strumentale al mandato politico, che deve essere riferito a singole problematiche che di volta in volta interessano l’elettorato e desumibili da atti e documenti già in possesso dell’Amministrazione».

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