19/06/2020 – La p.a. si prepara al rientro – Orari flessibili per evitare affollamenti negli uffici

La p.a. si prepara al rientro – Orari flessibili per evitare affollamenti negli uffici
di Francesco Cerisano
 
Niente assembramenti negli uffici pubblici. Per garantire il distanziamento interpersonale (tra i dipendenti e con l’utenza) e prevenire l’affollamento dei locali, l’orario dei servizi erogati al pubblico e quello di lavoro dovranno essere organizzati in maniera flessibile per fasce di entrata e uscita. Le p.a. dovranno fornire mascherine chirurgiche ai dipendenti presenti in ufficio o che lavorano in spazi condivisi. Per chi lavora a contatto con il pubblico, oltre alla mascherine, potrà essere previsto l’impiego di visiere e, ove possibile, anche l’utilizzo di barriere separatorie. I termoscanner non saranno obbligatori per gli enti pubblici, ma solo facoltativi. Chi vorrà potrà installarli all’ingresso per rilevare la temperatura corporea del personale interno e dell’utenza esterna.
Sono alcune delle indicazioni contenute nella bozza di protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro durante l’emergenza sanitaria da «Covid-19» che la Funzione pubblica ha inviato ieri ai sindacati (dopo l’ok del Comitato tecnico scientifico) per concordare le regole sulla Fase 3 della p.a., quella che segnerà il progressivo rientro in sede degli statali che non svolgono mansioni erogabili in modalità smart working.
Il lavoro agile resterà la modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni lavorative nel pubblico impiego almeno fino alla fine dello stato di emergenza (31 luglio), ma il ripopolamento degli uffici è già in atto visto che dal 10% di presenze fisiche registrate durante la Fase 1 (quella del lockdown), ora già il 30% degli statali è tornato in sede e la percentuale è destinata a crescere nei prossimi mesi. Fermo restando l’obiettivo della ministra Fabiana Dadone di continuare a erogare «a regime» in modalità smart almeno la metà delle prestazioni che consentono di poter essere eseguite a distanza, coinvolgendo stabilmente nel telelavoro almeno il 30% del personale pubblico.
«Dobbiamo accompagnare nella maniera più forte possibile le aziende e i privati che ripartono», ha osservato la ministra parlando alla web conference della Cisl Fp nazionale dal titolo «Dall’emergenza sanitaria alla rinascita». «Bisogna mettere in campo rientri in piena tutela della salute, visto che non abbiamo sconfitto l’emergenza, ma al tempo stesso bisogna dare la sensazione alle imprese che lo Stato fa da traino in questa fase di rilancio. L’obiettivo del lavoro agile non è solo la tutela del lavoratore, ma soprattutto la produzione di risultati», ha proseguito Dadone. Sempre nel corso della web conference della Cisl, la ministra ha anche annunciato la prossima emanazione dei «bandi-tipo» per assistere le amministrazioni nello svolgimento delle procedure di assunzione.
Tornando alle regole di sicurezza per gli uffici pubblici, la bozza di protocollo non dimentica le prescrizioni igienico-sanitarie che peraltro sono da tempo vigenti per tutti i settori produttivi. Dalla sanificazione degli ambienti e degli impianti di condizionamento al ricambio d’aria nei luoghi di lavoro, dalla messa a disposizione (per il personale e per gli utenti) di sistemi per igienizzare le mani ai controlli sui fornitori esterni.

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