19/03/2020 – Fontana: in Lombardia tutti a casa. Con le buone o con le cattive

Fontana: in Lombardia tutti a casa. Con le buone o con le cattive
Il presidente della regione lancia l’allarme sulla sanità lombarda, che “tra poco non sarà più in grado di dare risposte a chi si ammala”. E aggiunge: “Bisogna che non si esca e lo chiedo in modo non aggressivo, ma arriveremo anche alle maniere forti”. Appello ai medici e agli infermieri in pensione che lavorano nel privato: “Mettetevi a disposizione per darci una mano”
di redazione Roma
E’ allarme assoluto sul coronavirus in Lombardia, Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha annunciato che tra poco la sanità lombarda “non sarà più in grado di dare risposte a chi si ammala”. E ha ribadito la necessità che tutti stiano a casa. Con le buone o con le cattive. “Amici io lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po’ bisognerà cambiare il tono perché se non la capite con le buone bisogna essere un pò più aggressivi anche nel farvela capire. Non vi stiamo chiedendo un sacrificio così, ma per salvare vite umane. Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri. Quindi rinunciate a uscire. E adesso ve lo chiediamo con la consueta tranquillità ma, se si dovesse andare avanti, chiederemo al governo anche le maniere forti”. Un intervento, quello di Fontana, reso necessario dai dati sugli spostamenti dei lombardi rilevati attraverso le celle della telefonia mobile. Ebbene, da quelle celle risulta che il 40% dei cittadini che sono usciti di casa lo hanno fatto per spostamenti di distanza superiore a 300 metri da casa, malgrado i divieti e gli inviti a non uacire per limitare la diffusione del contagio da coronavirus. Di qui, la decisione anche di attivare “una sorveglianza attiva, tramite la telemedicina, i saturimetri e i medici di famiglia, non solo per le oltre 10 mila persone che sono contatti diretti di persone positive al Covid-19 e che sono già in autoisolamento a casa, maa anche per coloro che hanno sintomi lievi come tosse o raffreddore. Tutti devono restare a casa: molto spesso il virus si manifesta anche con sintomi lievi, tanto che i pazienti non stanno molto male”, ha spiegato l’assessore lombardo al welfare Giulio Gallera. “Ma sono comunque contagiosi, per questo bisogna restare a casa.
In precedenza Fontana aveva anciato un appello ai medici e agli infermieri che sono in pensione da 2 anni e a queli che in pensione continuano a lavorare in strutture private affinché diano la loro disponibilità a sostenere la battaglia che in questi giorni il sistema sanitario sta affrontando contro l’emergenza Coronavirus. “Colgo l’occasione per per lanciare un appello accorato a tutti i medici e agli infermieri che magari sono andati in pensione negli ultimi due anni o che svolgono attività in strutture private, o che magari pur essendo specialisti in rianimazione svolgono attività non facenti parte del servizio pubblico, rivolgo loro un appello a mettersi a disposizione per darci una mano in questi giorni. Attraverso la collaborazione e la disponibilità di questi professionisti potremo dare delle risposte più importanti e anche realizzare quei progetti di cui abbiamo parlato” ha aggiunto riferendosi all’idea di un ospedale Covid temporano in due padiglioni dismessi della Fiera di Milano. “Grazie al cielo qualcosa si muove cominciano a vedersi dei movimenti anche per quanto riguarda i famosi ventilatori, qualcosa arriva, adesso dobbiamo pensare ai nostri medici e infermieri. Abbiamo bisogno di personale qualificato. In un momento di necessità per la nostra Regione e il nostro Paese, lo ripeto, chi ha svolto un ruolo importante e delicato credo debba sentire il dovere e la necessità di mettersi nuovamente a disposizione della sanità per quella missione che ha svolto per tanti anni” ha concluso indicando anche l’indirizzo email perlalombardia@regione.lombardia.it per chi volesse mettersi a disposizione.

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