18/12/2016 – Province. Caso Sala: altra dimostrazione dell’assurdità della legge Delrio

Province. Caso Sala: altra dimostrazione dell’assurdità della legge Delrio

 
Autosospensione stile “prendi due, paghi uno”

La vicenda della cosiddetta “autosospensione” del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al di là del mistero giuridico dell’inesistente istituto dell’autospensione medesima, è l’ulteriore ed ennesima conferma della demenzialità della riforma delle province, adottata con la legge Delrio.

La legge 56/2014, adottata come è noto in attesa della riforma del Titolo V della parte II della Costituzione, che non vi sarà mai (e per questo di certa incostituzionalità), nel disegnare lo scempio dell’istituzione provinciale, ha regolato anche le città metropolitane.

Si tratta di enti nati morti, senza fondi, sostanziale copia delle vecchie province, la cui costituzione però era stata salutata da molti con l’avverbio “finalmente”, come se da questa minuzia insignificante sarebbero potute derivare chissà quali mirabilie per l’economia e la politica del Paese.

Una delle tante assurdità della legge Delrio è quella di stabilire che il sindaco del comune capoluogo delle province sostituite dalle città metropolitane, è anche presidente della città metropolitana medesima (a meno che lo statuto della città metropolitana non preveda diversamente). Un’anticipazione della logica della riforma costituzionale bocciata dal referendum: la logica, cioè, del “dopolavoro” o dell’attività politica a tempo perso o nei residui di giornata o settimana. La riforma del Senato, come è noto, avrebbe contemplato consiglieri regionali e sindaci anche senatori. A alcuni sindaci avrebbero potuto essere, in un colpo solo: sindaci, senatori e anche presidenti di città metropolitane!

Se l’ordito della riforma costituzionale è saltato, purtroppo ci dobbiamo tenere la sua anticipazione in sedicesimi, la legge Delrio, che, appunto abbina la carica di sindaco del capoluogo a quello di presidente di città metropolitana.

Risultato? Giuseppe Sala, con la sua decisione di autosospensione, in un colpo solo mette in crisi non solo l’operato del comune di Milano, ma anche quello della città metropolitana.

Un bel risultato di efficienza, efficacia e semplificazione dell’amministrazione, gli obiettivi che l’autore della riforma delle province, Delrio, e tutta la stampa autrice dell’incredibile campagna contro le province vantavano a vanvera.

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