17/12/2017 – Qualcuno dica alla Boschi cosa è un conflitto di interessi

Qualcuno dica alla Boschi cosa è un conflitto di interessi

pubblicato da  su 15 dicembre 2017

 

Lo so che come post natalizio non sarà un granché. 

Ieri sera mi trovavo per caso a guardare la televisione e mi sono imbattuto in uno scontro tra la ministra Boschi e il noto giornalista Marco Travaglio su temi caldi che riguardano presunte pressioni o interferenze su questioni bancarie.

Dopo reiterati tentativi di scongiurare la presenza di qualsivoglia conflitto di interessi, la ministra se ne è uscita con la seguente dichiarazione: “dov’è il conflitto di interessi se non ho mai favorito mio padre?“. Ecco, mi aspettavo che qualcuno dei presenti (la Gruber o ancora di più Travaglio), ribattesse energicamente su questo punto.

Se la Boschi avesse favorito il padre, in qualità di esponente del governo, avrebbe commesso un azzardo morale e, quindi, un atto di corruzione. Mentre il conflitto di interessi è la SITUAZIONE che vede un Ministro che ha una stretta familiarità con esponenti di una banca, occupare un’importante carica dello Stato, ESSENDO NELLE CONDIZIONI (e già basterebbe) di influenzare le decisioni del Governo. 

Osserviamo spesso questa scorretta categorizzazione del conflitto di interessi. Perché? Per disonestà? Non sempre. A volte per scarsa conoscenza delle due diverse situazioni (corruzione vs. conflitto di interessi).

Sarà paradossale, ma in Italia, il Paese occidentale dove i conflitti di interessi dominano la politica e l’economia, non esiste alcuna consapevolezza di cosa rappresenti occupare una posizione pubblica ed essere nelle condizioni di poter influenzare decisioni o attività a vantaggio di interessi secondari. Attenzione! “essere nelle condizioni” già basta per qualificare la situazione come “conflitto di interessi” e per doverlo far emergere e gestire. Non serve la condotta (corruttiva) dell’aver influenzato la decisione o l’attività. 

Sappiamo che nel conflitto di interessi i bias cognitivi sono molto potenti. Cosa sono i bias cognitivi? Meccanismi che servono alle persone per escludere porzioni di realtà e così prendere decisioni sbagliate ma che, in qualche modo, favoriscono un punto di vista personale. Ad esempio, un bias cognitivo molto potente nel conflitto di interessi è “l’illusione del controllo”, cioè percepire di essere in conflitto di interessi ma ritenere di poterlo gestire.

Nel caso della Boschi, invece, non sembra che viva questo meccanismo. Piuttosto un altro, assai comune anche questo; la cosiddetta “malleabilità nella categorizzazione di un’azione”. Cioè lei non è in grado, o perché non lo capisce o perché non lo vuole capire, di configurare correttamente la situazione.

Del resto non è in grado di configurare correttamente la situazione nemmeno l’antagonista storico, cioè Travaglio. A me sembra che sia il segno di una profonda ignoranza (su questi temi, come su altri) che è sconfortante. In più non esiste nessun meccanismo né culturale né legale che, se ti trovi in mezzo e non sai riconoscere il conflitto di interessi, ti tira fuori dalla situazione. Ormai la Boschi è incastrata in questa storia e pensa che ce l’hanno con lei perché è una donna…

La ministra non è una persona corrotta, fintanto che non ammette l’esistenza di un conflitto di interessi reale e attuale. Se poi continua a negarlo ad ogni evento pubblico, nonostante venga costantemente smentita, l’opinione pubblica potrebbe cominciare a pensare che qualcosa da nascondere ce l’abbia davvero.

Perciò qualcuno, per favore, dica alla ministra che è in conflitto di interessi. La tranquillizzi sul fatto che NON E’ CORROTTA, a meno che non si dimostri che abbia effettivamente interferito a vantaggio della banca di suo padre. Ma le si consigli caldamente di uscire dal Governo.

Il conflitto di interessi, infatti, è un FATTORE DI RISCHIO. Aumenta il livello di incertezza circa l’esito delle decisione di un agente pubblico e del suo organo (in questo caso il Governo).

Inoltre, dal momento che è una minaccia all’imparzialità del decisore pubblico, potrebbe minare il rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini. Qualcuno ricordi alla ministra e al suo partito cosa è successo il 4 dicembre 2016…

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto