17/03/2020 – Comuni: nessun consiglio e nessuna giunta sono urgenti

Comuni: nessun consiglio e nessuna giunta sono urgenti
I contenuti di questo post potrebbero essere smentiti tra qualche ora, in seguito alle previsioni contenute nel decreto legge di emergenza per il coronavirus.

Nel frattempo, ieri sono circolate alcune bozze. Tra queste, quella che contiene una disciplina che consente la riunione “a distanza” di giunte e consigli comunali (e di altri enti locali).

Spiace constatare, tuttavia, che la norma è scritta da chi ancora continui a sottovalutare i pericoli del contagio.

Infatti, mentre da un lato ammette (finalmente, anche se le amministrazioni locali avrebbero potuto – e dovuto – prevedere riunioni degli organi collegiali a distanza da ben prima) la possibilità di tenere le riunioni a distanza, dall’altro, però, impone che il presidente politico dell’assemblea (sindaco, presidente della provincia, presidente del consiglio) e segretario comunale/provinciale siano presenti a redigere il verbale.

E’ una norma chiaramente insensata, occorre dirlo fuori dai denti, e che non merita assolutamente applicazione alcuna.

La tecnologia on line consente senza alcun problema al verbalizzante di accertare l’identità dei componenti del collegio ed al presidente di condurre la riunione. Il verbalizzante non ha che da riassumere ciò che avviene avanti ai suoi occhi. Non è in alcun modo necessaria la sua presenza fisica nella sede del comune. Allo stesso modo non occorre nessuna presenza del presidente del collegio.

La sottoscrizione del verbale non è necessario (e di fatto avviene assai di rado) che sia contestuale e può tranquillamente essere apposta con firma digitale scambiata da remoto tra segretario e presidente dell’assemblea.

Anche dovesse entrare in vigore la norma, così come malamente congegnata, in questo caso vale la “legge di Antigone”: non si può e non si deve applicare una norma che espone inutilmente amministratori e lavoratori ad un rischio da evitare.

Non servono, in questo momento, nella PA eroi diversi da medici, infermieri, addetti alla protezione civile. L’atto “eroico” di qualcuno, può trasformarsi in un caso positivo ed una fonte di contagio, contribuendo a complicare la vita proprio agli eroi “veri”, quelli in prima fila.

Anche non si avesse il coraggio di disapplicare quella norma insensata, se così venisse approvata, è bene anche fare un’altra riflessione: a ben vedere, nessun consiglio, nessuna giunta, in questo momento, sono urgenti, visto che non sono quelle le sedi per trovare il vaccino all’infezione o disporre norme che possano in modo utile contribuire alla lotta al contagio. Dunque, laddove possibile  – e a ben vedere lo è praticamente sempre – la cosa migliore è evitare di tenere sedute di organi collegiali.

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