14/07/2021 – Anticorruzione e Decreto ‘Reclutamento’: gli emendamenti migliorativi proposti dal presidente Anac, Busia.

“Una diversa allocazione di funzioni in materia di anticorruzione e trasparenza rischierebbe di non porsi in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, che richiede l’indipendenza dell’autorità anticorruzione. Per questo come Anac avanziamo emendamenti per avvalorare gli impegni assunti a livello internazionale e proseguire nel cammino della semplificazione”. Così Giuseppe Busia, presidente dell’Autorità Anticorruzione è intervenuto in audizione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia del Senato, proponendo degli emendamenti correttivi del Decreto Brunetta, cosiddetto Reclutamento (decreto legge N. 80, 9 giugno 2021).

 

“I fondi europei che l’Italia riceverà in virtù del Pnrr necessitano improrogabilmente di un’attenta e sistematica opera di monitoraggio sul loro utilizzo, e dunque un considerevole aumento di trasparenza su tutte le procedure di gestione ad essi collegate”.

“In secondo luogo – ha aggiunto Busia – è necessario considerare che all’interno dell’Autorità si è creato e consolidato un ‘centro di competenze’ nell’ambito dell’intensa attività di dialogo portate avanti con le pubbliche amministrazioni”. “Plauso, quindi per l’intento semplificatorio” del ministro Brunetta, ha continuato Busia, “ma, al contempo, si pone l’accento sulla necessità che la disciplina di cui all’articolo 6 venga armonizzata con le funzioni e l’expertise consolidata di Anac su questi temi, allo scopo di favorire la prosecuzione delle indicazioni fornite alle pubbliche amministrazioni, nonché la permanenza in capo ad un’autorità indipendente delle funzioni di monitoraggio e sanzionatorie”.

Tra i vari emendamenti proposti dal presidente Anac Busia, anche quello all’articolo 6, chiedendo l’inserimento del dispositivo “ferme restando le disposizioni vigenti in materia di trasparenza e anticorruzione e di Piano nazionale anticorruzione”.

 

Audizione al Senato del 30/06/2021

“Una diversa allocazione di funzioni in materia di anticorruzione e trasparenza rischierebbe di non porsi in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, che richiede l’indipendenza dell’autorità anticorruzione. Per questo come Anac avanziamo emendamenti per avvalorare gli impegni assunti a livello internazionale e proseguire nel cammino della semplificazione”. Così Giuseppe Busia, presidente dell’Autorità Anticorruzione è intervenuto in audizione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia del Senato, proponendo degli emendamenti correttivi del Decreto Brunetta, cosiddetto Reclutamento (decreto legge N. 80, 9 giugno 2021).

 

“I fondi europei che l’Italia riceverà in virtù del Pnrr necessitano improrogabilmente di un’attenta e sistematica opera di monitoraggio sul loro utilizzo, e dunque un considerevole aumento di trasparenza su tutte le procedure di gestione ad essi collegate”.

“In secondo luogo – ha aggiunto Busia – è necessario considerare che all’interno dell’Autorità si è creato e consolidato un ‘centro di competenze’ nell’ambito dell’intensa attività di dialogo portate avanti con le pubbliche amministrazioni”. “Plauso, quindi per l’intento semplificatorio” del ministro Brunetta, ha continuato Busia, “ma, al contempo, si pone l’accento sulla necessità che la disciplina di cui all’articolo 6 venga armonizzata con le funzioni e l’expertise consolidata di Anac su questi temi, allo scopo di favorire la prosecuzione delle indicazioni fornite alle pubbliche amministrazioni, nonché la permanenza in capo ad un’autorità indipendente delle funzioni di monitoraggio e sanzionatorie”.

Tra i vari emendamenti proposti dal presidente Anac Busia, anche quello all’articolo 6, chiedendo l’inserimento del dispositivo “ferme restando le disposizioni vigenti in materia di trasparenza e anticorruzione e di Piano nazionale anticorruzione”.

 

Audizione al Senato del 30/06/2021

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