12/10/2015 – considerazioni sul principio di separazione

A.B. (11/10/2015 14:37)

Il principio di separazione (assunto a dogma) appare semplicemente contrario al dettato dall’art. 95, comma 2, della Costituzione e, a livello locale, agli analoghi comandi fissati dall’art. 50 del TUEL.

Nelle amministrazioni a fini generali convivono due elementi: uno democratico-rappresentativo; l’altro tecnico-burocratico. Il primo elemento trae legittimazione dal consenso (sovranità) popolare. L’altro si fonda sulle competenze tecniche. 

I due elementi non possono essere contrapposti ma devono trovare una forma di composizione, in cui l’estrema istanza (decisionale e di responsabilità) non può che essere dell’organo rappresentativo della sovranità popolare.

Il principio di separazione, ormai assurto a dogma, contravviene al sentire comune… 

Esso ha generato due degenerazioni (cacofonia voluta) immediate:

1) Lo spoil system, anche in forma di precarizzazione della dirigenza (contrario ai principi di cui agli artt. 97 e 98 cost.);

2) la domanda di irresponsabilità da parte della classe politica (che la Corte dei conti ha già iniziato a riconoscere e che la L. 124/2015 ha ormai consacrato)…. che contravviene all’art. 28 della Cost.

Da queste degenerazioni primarie seguono ulteriori deformazioni del sistema amministrativo.

Lo spoil system non è soltanto un modo “diverso” di ingerirsi nella gestione per interposta persona ma un sistema che patologizza l’organizzazione amministrativa, infeudando la PA al potere politico.

Bisogna ripartire dalla base e rivedere uno degli assunti fondanti del modello organizzativo che ha imperato in questi lustri e che ha condotto la pubblica amministrazione nelle condizioni pietose che sono sotto gli occhi di tutti.

 

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