12/06/2018 – Pronto il DUP super semplificato per i piccoli Comuni

Pronto il DUP super semplificato per i piccoli Comuni

di Amedeo Di Filippo – Dirigente comunale

 

Da lungo richiesto, a causa della insofferenza diffusa tra gli amministratori e gli operatori degli enti minori nei confronti di un adempimento programmatorio che poco aggiunge in termini di prospettiva pluriennale di programmazione finanziaria rispetto a quanto già normalmente contenuto nella relazione al bilancio, finalmente arriva il DUP ultrasemplificato, voluto dall’ultima legge di bilancio.

Al fine di individuare in modo concertato i contenuti del decreto, presso la Commissione Arconet è stato istituito un sottogruppo tecnico con lo specifico obiettivo di modificare l’attuale disciplina della redazione del DUP semplificato prevista nel principio applicato della programmazione. La proposta licenziata dalla Commissione delinea un DUPS suddiviso in una parte prima relativa all’analisi della situazione interna ed esterna dell’ente (situazione socio-economica, servizi pubblici locali, personale, rispetto dei vincoli di finanza pubblica); e una parte seconda relativa agli indirizzi generali della programmazione collegata al bilancio pluriennale. Sono presenti ulteriori semplificazioni per i Comuni fino a 2mila abitanti, che investono sia la parte descrittiva che quella della programmazione, in cui non vengono richiesti gli obiettivi strategici per ogni missione.

Il decreto

Il DM 18 maggio sostituisce il punto 8.4 e aggiunge il punto 8.4.1 al principio contabile applicato concernente la programmazione del bilancio previsto dall’Allegato 4/1 al D.Lgs. n. 118 del 2011. Questa la comparazione del primo:

 

VERSIONE ORIGINARIA

VERSIONE NUOVA

8.4. Il Documento unico di programmazione semplificato

Il Documento unico di programmazione semplificato, predisposto dagli enti locali con popolazione fino a 5.000 abitanti, individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, tenendo conto della situazione socio economica del proprio territorio, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato.

Gli indirizzi generali individuati dal documento unico di programmazione semplificato riguardano principalmente:

1. l’organizzazione e la modalità di gestione dei servizi pubblici ai cittadini, tenuto conto dei fabbisogni e dei costi standard e del ruolo degli eventuali organismi, enti strumentali e società controllate e partecipate. Saranno definiti gli indirizzi generali sul ruolo degli organismi ed enti strumentali e società controllate e partecipate con riferimento anche alla loro situazione economica e finanziaria, agli obiettivi di servizio e gestionali che devono perseguire e alle procedure di controllo di competenza dell’ente.

2. l’individuazione delle risorse, degli impieghi e la verifica della sostenibilità economico finanziaria attuale e prospettica, anche in termini di equilibri finanziari del bilancio e della gestione. Devono essere oggetto di specifico approfondimento almeno i seguenti aspetti, relativamente ai quali saranno definiti appositi indirizzi generali con riferimento al periodo di mandato:

a. gli investimenti e la realizzazione delle opere pubbliche con indicazione del fabbisogno in termini di spesa di investimento e dei riflessi per quanto riguarda la spesa corrente per ciascuno degli anni dell’arco temporale di riferimento;

b. i programmi ed i progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora conclusi;

c. i tributi e le tariffe dei servizi pubblici;

d. la spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali anche con riferimento alla qualità dei servizi resi e agli obiettivi di servizio;

e. l’analisi delle necessità finanziarie e strutturali per l’espletamento dei programmi ricompresi nelle varie missioni;

f. la gestione del patrimonio;

g. il reperimento e l’impiego di risorse straordinarie e in conto capitale;

h. l’indebitamento con analisi della relativa sostenibilità e andamento tendenziale nel periodo di mandato;

i. gli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio ed i relativi equilibri in termini di cassa.

3. Disponibilità e gestione delle risorse umane con riferimento alla struttura organizzativa dell’ente in tutte le sue articolazioni e alla sua evoluzione nel tempo anche in termini di spesa.

4. Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica. Ogni anno sono verificati gli indirizzi generali e i contenuti della programmazione con particolare riferimento al reperimento e impiego delle risorse finanziarie e alla sostenibilità economico – finanziaria, come sopra esplicitati. A seguito della verifica è possibile operare motivatamente un aggiornamento degli indirizzi generali approvati. In considerazione degli indirizzi generali di programmazione al termine del mandato, l’amministrazione rende conto del proprio operato attraverso la relazione di fine mandato di cui all’art. 4D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 149, quale dichiarazione certificata delle iniziative intraprese, dell’attività amministrativa e normativa e dei risultati riferibili alla programmazione dell’ente e di bilancio durante il mandato. Il DUP semplificato, quale guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente, indica, per ogni singola missione/programma del bilancio, gli obiettivi che l’ente intende realizzare negli esercizi considerati nel bilancio di previsione (anche se non compresi nel periodo di mandato). Per ciascuna missione/programma gli enti possono indicare le relative previsioni di spesa in termini di competenza finanziaria. Con riferimento al primo esercizio possono essere indicate anche le previsioni di cassa. Per ogni singola missione/programma sono altresì indicati gli impegni pluriennali di spesa già assunti e le relative forme di finanziamento. Gli obiettivi individuati per ogni missione / programma rappresentano la declinazione annuale e pluriennale degli indirizzi generali e costituiscono indirizzo vincolante per i successivi atti di programmazione, in applicazione del principio della coerenza tra i documenti di programmazione. L’individuazione delle finalità e la fissazione degli obiettivi per ogni missione / programma deve “guidare”, negli altri strumenti di programmazione, l’individuazione dei progetti strumentali alla loro realizzazione e l’affidamento di obiettivi e risorse ai responsabili dei servizi. Gli obiettivi devono essere controllati annualmente a fine di verificarne il grado di raggiungimento e, laddove necessario, modificati, dandone adeguata giustificazione, per dare una rappresentazione veritiera e corretta dei futuri andamenti dell’ente e del processo di formulazione dei programmi all’interno delle missioni. Il Dup semplificato comprende inoltre, relativamente all’arco temporale di riferimento del bilancio di previsione:

a) gli obiettivi degli organismi facenti parte del gruppo amministrazione pubblica;

b) l’analisi della coerenza delle previsioni di bilancio con gli strumenti urbanistici vigenti;

c) la programmazione dei lavori pubblici;

d) la programmazione del fabbisogno di personale;

e) la programmazione delle alienazioni e della valorizzazione dei beni patrimoniali.

La realizzazione dei lavori pubblici degli enti locali deve essere svolta in conformità ad un programma triennale e ai suoi aggiornamenti annuali che sono ricompresi nel DUP. I lavori da realizzare nel primo anno del triennio sono compresi nell’elenco annuale che costituisce il documento di previsione per gli investimenti in lavori pubblici e il loro finanziamento. La programmazione del fabbisogno di personale che gli organi di vertice degli enti sono tenuti ad approvare, ai sensi di legge, deve assicurare le esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica. Al fine di procedere al riordino, gestione e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare l’ente, con apposita delibera dell’organo di governo individua, redigendo apposito elenco, i singoli immobili di proprietà dell’ente. Tra questi devono essere individuati quelli non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e quelli suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. Sulla base delle informazioni contenute nell’elenco deve essere predisposto il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni patrimoniali” quale parte integrante del DUP. La ricognizione degli immobili è operata sulla base, e nei limiti, della documentazione esistente presso i propri archivi e uffici. L’iscrizione degli immobili nel piano determina una serie di effetti di natura giuridico – amministrativa previsti e disciplinati dalla legge. Infine, nel DUP devono essere inseriti tutti quegli ulteriori strumenti di programmazione relativi all’attività istituzionale dell’ente richiesti dal legislatore. Si fa riferimento ad esempio alla possibilità di redigere piani triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa di cui all’art. 16, comma 4, D.L. n. 98 del 2011 – L. n. 111 del 2011.

8.4. Il Documento unico di programmazione semplificato degli enti locali con popolazione fino a 5.000 abitanti

Il Documento unico di programmazione semplificato, guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente è predisposto dagli enti locali con popolazione fino a 5.000 abitanti.

Il documento individua le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato.

Il DUP semplificato deve indicare, per ogni singola missione attivata del bilancio, gli obiettivi che l’ente intende realizzare negli esercizi considerati nel bilancio di previsione (anche se non compresi nel periodo di mandato).

Gli obiettivi individuati per ogni missione rappresentano la declinazione annuale e pluriennale degli indirizzi generali e costituiscono indirizzo vincolante per i successivi atti di programmazione, in applicazione del principio della coerenza tra i documenti di programmazione.

A tal fine il Documento unico di programmazione semplificato deve contenere l’analisi interna ed esterna dell’Ente illustrando principalmente:

1) le risultanze dei dati relativi al territorio, alla popolazione, alla situazione socio economica dell’Ente;

2) l’organizzazione e la modalità di gestione dei servizi pubblici locali;

3) la gestione delle risorse umane;

4) i vincoli di finanza pubblica.

Con riferimento all’arco temporale di riferimento del bilancio di previsione almeno triennale il DUP semplificato deve definire gli indirizzi generali in relazione :

a) alle entrate, con particolare riferimento :

– ai tributi e alle tariffe dei servizi pubblici;

– al reperimento e all’impiego di risorse straordinarie e in conto capitale;

– all’indebitamento con analisi della relativa sostenibilità;

b) alle spese con particolare riferimento:

– alla spesa corrente, con specifico rilievo alla gestione delle funzioni fondamentali, alla programmazione del fabbisogno di personale e degli acquisti di beni e servizi;

– agli investimenti e alla realizzazione delle opere pubbliche con indicazione del fabbisogno in termini di spesa per ciascuno degli anni dell’arco temporale di riferimento;

– ai programmi ed ai progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora conclusi;

c) al raggiungimento degli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio ed ai relativi equilibri in termini di cassa;

d ) ai principali obiettivi delle missioni attivate;

e) alla gestione del patrimonio con particolare riferimento alla programmazione urbanistica e del territorio, alla programmazione dei lavori pubblici e delle alienazioni e valorizzazioni dei beni patrimoniali;

f) agli obiettivi del Gruppo Amministrazione Pubblica;

g) al piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di cui all’art. 2, comma 594, L. 24 dicembre 2007, n. 244;

h) ad altri eventuali strumenti di programmazione.

Fatti salvi gli specifici termini previsti dalla normativa vigente, si considerano approvati, in quanto contenuti nel DUP, senza necessità di ulteriori deliberazioni, i seguenti documenti:

a) programma triennale ed elenco annuale dei lavori pubblici, di cui all’art. 21D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 e regolato con Decreto 16 gennaio 2018, n. 14 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ne definisce le procedure per la redazione e la pubblicazione;

b) piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, di cui all’art. 58, comma 1, D.L. 25 giugno 2008, n. 112. convertito con modificazioni dalla L. 6 agosto 2008, n. 133;

c) programma biennale di forniture e servizi, di cui all’art. 21, comma 6, D.Lgs. n. 50 del 2016 e regolato con Decreto 16 gennaio 2018, n. 14 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ne definisce le procedure per la redazione e la pubblicazione;

d) piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di cui all’art. 2, comma 594L. n. 244 del 2007;

e) (facoltativo) piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa di cui all’art. 16, comma 4, D.L. 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla L. 15 luglio 2011, n. 111;

f) programmazione triennale del fabbisogno di personale di cui all’art. 6, comma 4, D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165;

g) altri documenti di programmazione.

Infine, nel DUP, devono essere inseriti tutti quegli ulteriori strumenti di programmazione relativi all’attività istituzionale dell’ente richiesti dal legislatore.

Nel DUP deve essere data evidenza se il periodo di mandato non coincide con l’orizzonte temporale di riferimento del bilancio di previsione.

Gli enti locali con popolazione fino a 5.000 abitanti possono utilizzare, anche parzialmente, la struttura di documento unico di programmazione semplificato riportata nell’esempio n. 1 dell’appendice tecnica.

   

 

Il DUPSS

Al principio contabile viene inoltre aggiunto il paragrafo 8.4.1, destinato agli enti locali con popolazione fino a 2mila abitanti, ai quali viene consentito di redigere il DUP in forma ulteriormente semplificata. Questo il contenuto minimo: a) organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici ai cittadini con particolare riferimento alle gestioni associate; b) coerenza della programmazione con gli strumenti urbanistici vigenti; c) politica tributaria e tariffaria; d) organizzazione dell’ente e del suo personale; e) piano degli investimenti e relativo finanziamento; f) rispetto delle regole di finanza pubblica.

Nel DUP deve essere data evidenza se il periodo di mandato non coincide con l’orizzonte temporale di riferimento del bilancio di previsione.

Il decreto si chiude con l’appendice tecnica e l’esempio n. 1 inseriti dopo il paragrafo 11, relativi alla struttura tipo di DUP semplificato, suddiviso, come già accennato, nelle due parti: analisi della situazione esterna ed interna dell’ente; indirizzi generali relativi alla programmazione per il periodo di bilancio.

La prima, di molto semplificata, contiene le informazioni relative a: popolazione; territorio; situazione socio-economica dell’ente, in termini di servizi sul territorio; modalità di gestione dei servizi pubblici locali; sostenibilità economico-finanziaria, in termini situazione di cassa, livello di indebitamento, debiti fuori bilancio, disavanzi; gestione delle risorse umane, in termini di personale in servizio; vincoli di finanza pubblica.

La seconda, più corposa, risulta suddivisa nelle seguenti parti: entrate, in cui descrivere le politiche tributarie, le modalità di reperimento e impiego delle risorse straordinarie e in conto capitale, il ricorso all’indebitamento; spese, sia corrente che in conto capitale, con specifiche indicazioni per la programmazione del fabbisogno di personale, quella biennale degli acquisti di beni e servizi, quella delle opere pubbliche, con cenno ai programmi e progetti in corso di esecuzione; equilibri di bilancio in relazione ai vincoli di finanza pubblica; principali obiettivi per ciascuna delle missioni attivate; gestione del patrimonio, con particolare riferimento al piano di valorizzazione; obiettivi del gruppo amministrazione pubblica (GAP) e indirizzi agli organismi partecipati; Piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa; altri eventuali strumenti di programmazione.

Le scadenze del DUP

Il DUP deve essere presentato dalla Giunta al Consiglio entro il termine del 31 luglio “per le conseguenti deliberazioni” (art. 170 del Tuel). Il termine non è tuttavia perentorio, non essendo prevista alcuna sanzione. La deliberazione del Consiglio concernente il DUP potrà tradursi, senza alcun termine temporale predeterminato, nell’approvazione del Documento oppure in una richiesta di integrazioni e modifiche. Queste costituiscono un atto di indirizzo politico del Consiglio, ai fini della predisposizione della successiva nota di aggiornamento, il cui termine di presentazione è fissato al 15 novembre.

La deliberazione del DUP costituisce una fase necessaria del ciclo della programmazione e come tale non può essere considerato adempimento facoltativo. Pertanto, il Consiglio deve deliberare il DUP in tempi utili per la presentazione dell’eventuale nota di aggiornamento. Quest’ultima è tuttavia eventuale: può non essere presentata se il Consiglio ha approvato il DUP e non sono intervenuti eventi da renderne necessario l’aggiornamento.

Se deliberato, lo schema di nota di aggiornamento al DUP e lo schema di bilancio di previsione sono presentati contestualmente entro il 15 novembre, ferme restando le proroghe dei termini del bilancio di previsione che comprendono anche la versione definitiva del DUP. Questa, eventualmente derivante dalla nota di aggiornamento, è oggetto di approvazione da parte del Consiglio quale provvedimento propedeutico al bilancio di previsione.

In caso di amministrazione appena insediata, il principio contabile concernente la programmazione contiene una deroga finalizzata a consentire agli uffici di recepire le linee di mandato del Sindaco negli obiettivi strategici e, a cascata, a declinarle in obiettivi operativi.

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