08/06/2017 – Pubblico Impiego: le regole sul tetto alle Assunzioni

Pubblico Impiego: le regole sul tetto alle Assunzioni

 
 
Pubblicato da lentepubblica.it il 7 giugno 2017
 

Tetto alle Assunzioni negli Enti Pubblici: dopo le previsioni della legge di bilancio e del Dl Milleproroghe si registrano importanti novità sia con il Dl 14/2017 (sicurezza nelle città) sia con il Dl 50/2017 (manovrina), sia con la legge di conversione di quest’ultimo provvedimento.


 

Vincoli che le amministrazioni devono rispettare nella effettuazione delle assunzioni:

a) Comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica ed alla struttura regionale ai fini della assegnazione del personale in disponibilità (articolo 34 bis del D.Lgs. n. 165/2001).

b) Attivazione della mobilità volontaria (ai sensi dell’art. 30 del D.L.gs n. 165/2001 e smi).

c) Scorrimento delle graduatorie valide dell’ente, tranne che per posti di nuova istituzione e/o per la trasformazione di posti esistenti (art. 91, comma 4, D.Lgs n. 267/2000).

I Comuni con popolazione compresa tra 1.000 e 3.000 abitanti possono, sulla base delle previsioni della legge di conversione del Dl 50/2017, effettuare assunzioni a tempo indeterminato nel tetto del 100% del risparmio delle cessazioni del 2016 se l’ente ha nell’anno 2016 un rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti inferiore al 24%.

I Comuni con popolazione superiore a 1.000 abitanti possono nel 2017 effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato, sulla base delle previsioni del Dl 50/2017, nel tetto del 75% della spesa delle cessazioni dell’anno 2016, a condizione che il rapporto tra dipendenti e popolazione residente sia compreso entro il tetto previsto per gli enti dissestati e strutturalmente deficitari dal decreto del Ministro dell’Interno 10 aprile del 2017.

Si possono inoltre utilizzare i resti delle capacità assunzionali del 2014/2016 che non sono stati utilizzati. Per la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Campania a condizione che le connesse risorse siano state previste nel programma triennale del fabbisogno.

I Comuni, d’altro canto, potrebbero effettuare nuove assunzioni in tempi rapidi e senza la necessità di bandire concorsi. I sindaci, grazie ad una norma contenuta nel decreto Milleproroghe, hanno la possibilità di attingere da subito alle graduatorie di concorsi già fatti. Inoltre lo sblocco del turnover per gli enti locali, sarebbe coerente anche con il riavvio delle assunzioni deciso, in via sperimentale, per le Regioni e le Città metropolitane.

Le pubbliche amministrazioni in base ai propri fabbisogni e con l’indicazione della relativa copertura finanziaria potranno assumere a tempo indeterminato personale non dirigenziale che ha un rapporto di lavoro con contratto a tempo determinato, già selezionato con concorso, che abbia maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi 8, alle dipendenze dell’amministrazione che procede all’assunzione.

 

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