05/05/2017 – AAA cercasi disperatamente… segretario comunale, sfogo del sindaco …

Bioglio: AAA cercasi disperatamente… segretario comunale, sfogo del sindaco Ceffa

 
 

Quella del segretario comunale è una figura poco nota, ma essenziale. Un ente pubblico locale senza il segretario comunale non può funzionare. Semplicemente. In poche parole, è la paralisi. Ma un Comune, qualsiasi Comune, non può permettersi di chiudere come un normale esercizio commerciale che abbia una temporanea carenza di personale qualificato o sia sprovvisto di una qualsivoglia licenza o autorizzazione.

Ebbene, nel Biellese ci sono ben cinque Comuni (Pettinengo, il capofila, Bioglio, Valdengo, Mezzana e Brusnengo) alla paralisi. Esiste una convenzione tra di loro proprio per il servizio di segreteria, ma si dà il caso che il segretario sia legittimamente andato in pensione pochi giorni fa e che, a quanto pare, non ce ne siano altri in grado di raccogliere il testimone.

Questa mattina, giovedì 4 maggio, Stefano Ceffa, primo cittadino di Bioglio, ha consegnato alla sua pagina Facebook un post dedicato alla vicenda che ha contorni marcatamente surreali, tanto è assurda. Rivolgendosi ai giornalisti, il sindaco ha scritto testualmente: “Se cercate un’interessante occasione di inchiesta ve ne propongo una. Titolo: Vorrei ma non posso. Sottotitolo: Storie di ordinarie idiozie. Soggetto dell’idiozia: Segretari Comunali (non che i segretari siano idioti, non lo sono, al contrario, sono preziosi, idiota è il sistema che vi racconto). Co-protagonisti della storia di ordinaria idiozia: Agenzia dei Segretari, Stato Italiano. Eroi della vicenda: i sindaci, due senatrici e i funzionari della prefettura di Biella”.

La premessa è costituita dal fatto che il “vecchio” segretario stava per andare in pensione. Ovviamente prevenire è sempre meglio che curare, quindi per non rimanere a piedi, viene pubblicato un bando pubblico (nazionale) per cercare un nuovo segretario. Rispondono solo in due. Uno rinuncia subito all’incarico, l’altro, vivendo a 1300 chilometri di distanza (e avendo un figlio piccolo) rinuncia a sua volta. Non resta che interpellare l’Agenzia dei Segretari del Piemonte, ma nulla: “non ci sono segretari disponibili” rispondono.

“Chi firma gli atti? Nessuno. – continua nel suo sfogo pubblico il sindaco Ceffa – Chi li pubblica? Nessuno. Chi verbalizza le giunte o i consigli? Sempre nessuno. Chi mi obbliga ad avere un segretario? Lo stato! Chi me lo cerca? Nessuno! Chi me lo trova? Nessuno!”

Poi uno spiraglio. Ce la faranno i nostri eroi? Sembra che un segretario sia spuntato da qualche recesso sconosciuto della Via Lattea, fantastico, esulta Stefano Ceffa. Ma per l’Agenzia non va bene. Perché il “supplente” (tecnicamente si chiama “scavalco”) dovrebbe accollarsi tutti e cinque i Comuni della convenzione, non solo Bioglio. 

E qui la vicenda inizia ad assumere contorni grotteschi. Il funzionario dell’Agenzia trova una soluzione geniale: sciogliere la convenzione. Peccato che per farlo sia necessaria una delibera del Consiglio comunale, che in assenza di un segretario non può né riunirsi né, tanto meno, deliberare. Quindi? Picche.

“Ieri (mercoledì 3 maggio, ndr)- conclude Ceffa – sento la senatrice Nicoletta Favero che come sempre mi ascolta e si attiva subito e mi mette in contatto con la senatrice Angelica Saggese che ieri alle 20.30 mi cercava per darmi indicazioni e che oggi interverrà direttamente da Roma. Dico io? Tutta sta roba pare normale? Cari amici miei portatemi un po’ di ansiolitico e seguite le prossime puntate!”

“Ho appena parlato con la prefettura di Torino, (che incardina l’Agenzia dei Segretari del Piemonte, ndr) – conferma il sindaco raggiunto telefonicamente – e sembra che ci sia una soluzione: uno scavalco temporaneo, che ci darebbe la possibilità di sciogliere la convenzione in modo che ogni Comune possa nominare direttamente un proprio segretario, ma sempre a tempo determinato, quindi per un periodo di tempo relativamente breve. Almeno non paralizziamo l’attività dell’Ente e riusciamo ad evadere l’ordinaria amministrazione. Il problema è noto, risale ormai ad una quindicina d’anni fa. Ma è possibile che in questo Paese non si riesca a prendere di petto una situazione come questa e a risolverla?”

 Vincenzo Lerro

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