02/11/2018 – «Meno vincoli ai conti dei comuni, proposta valida per tutti i sindaci» 

«Meno vincoli ai conti dei comuni, proposta valida per tutti i sindaci» 

di Gianni Trovati – Il Sole 24 Ore – Giovedì, 01 Novembre 2018

ROMA «Le proposte scritte nell’ appello di Milano, Torino e Genova interessano tutti i Comuni, e la stessa Anci le sta portando avanti nei tavoli di confronto con il governo. Anzi, mi spiace che alcune di queste non siano già nel testo della legge di bilancio, perché questa assenza ci costringe al solito lavoro negoziale su aspetti che sono assolutamente dovuti». Il presidente dell’ Anci Antonio Decaro dà un giudizio “diviso” sul ricco capitolo che la legge di bilancio dedica agli enti locali. «Bene sugli investimenti, su cui ci sono risorse importanti. Ma sulla parte corrente non ci siamo».

Presidente, proprio su questo punto gli assessori delle tre città chiedono di rivedere la progressione del fondo crediti, che per coprire le mancate riscossioni rischia di ingessare i bilanci. Come la vede? È una delle nostre richieste-chiave. L’ anno scorso siamo riusciti a rallentare un po’ l’ aumento delle percentuali di copertura obbligatorie, ma serve un intervento più deciso. Anche perché dalla manovra mancano risorse di parte corrente che ci sono dovute. Quali?

Prima di tutto deve cadere il taglio da 560 milioni di euro che era stato introdotto per tre anni dal decreto 66 del 2014 ed era stato poi prorogato fino al 2018. Nel 2019 quel taglio non ci deve essere perché non ha più copertura normativa: ma in legge di bilancio per ora quei soldi non ci sono. Una parte di questi fondi potrebbe servire anche a finanziare un intervento statale nella perequazione a favore dei Comuni con meno capacità fiscale, che oggi è tutta a carico degli altri enti. Resta aperto anche il problema del Fondo Tasi, nato sempre nel 2014 per compensare i Comuni dagli effetti collaterali dell’ abolizione del tributo sull’ abitazione principale.

Nel tempo è sceso da 625 a 300 milioni, e le tre città chiedono di tornare alla dotazione iniziale. Che ne pensa? Sarebbe ottimo, certo. Noi ci accontentiamo anche di una conferma dei 300 milioni, e deve essere chiaro che è un atto dovuto. Ne è consapevole anche il governo, come abbiamo visto nel confronto con i viceministri al Mef Garavaglia e Castelli. Ma ancora una volta nel testo iniziale della legge di bilancio questo non c’ è. E l’ impressione è che queste mancanze siano volute, per costringere la trattativa durante l’ iter parlamentari ad affrontare questi argomenti invece che occuparsi di questioni ulteriori.

La manovra conferma anche lo sblocco delle aliquote delle addizionali. Ma non c’ è il rischio di un aumento della pressione fiscale? Lo sblocco è una questione di autonomia. I Comuni devono avere la libertà di scegliere il livello dei tributi in base ai loro programmi. Ma ovviamente questa libertà è reale se non ci sono tagli più o meno nascosti in manovra. E quindi se si risolvono le questioni che abbiamo appena elencato. A queste la manovra aggiunge il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. I contratti vanno rinnovati, ma i Comuni devono avere un aiuto. Sul terreno degli investimenti l’ attenzione è senza dubbio maggiore. Ma vi convince l’ idea della cabina di regia centrale sui progetti? Non serve una cabina di regia. Per farci progettare bisogna permetterci di assumere, e reintrodurre l’ appalto integrato come abbiamo scritto nella proposta congiunta Anci-Ance. Al Mef sul punto c’ è stata un’ apertura, ma non siamo ancora riusciti ad avere un confronto con il ministro delle Infrastrutture Toninelli. gianni.trovati@ilsole24ore.com

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