30/08/2021 – Stop smart working nella PA: ecco il piano di Brunetta

Il Ministro Brunetta spinge per il ritorno in presenza per i dipendenti pubblici. Vediamo le ultime news sullo stop dello smart working nella PA.


Stop smart working nella PA: il Ministro Brunetta vuole il ritorno in presenza per i dipendenti pubblici e punta allo stop dello smart working.

Vediamo le ultime novità in merito.

Stop smart working nella PA: ecco tutto ciò che sappiamo

Nei giorni scorsi, il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha espresso la volontà di riportare i dipendenti pubblici in presenza e tagliare sullo smart working.

Sicuramente lo smart working è stato una soluzione ottimale nei primi tempi della pandemia da Covid-19, riuscendo a garantire i servizi, pur preservando la sicurezza dei dipendenti.

Ma, al momento, l’Italia sta avendo una crescita economica, grazie anche alla presenza del superbonus 110%. Ma le domande ricevute dovranno essere gestite in presenza e non in remoto, sempre a detta del Ministro.

Da settembre tornerà la didattica in presenza anche nelle scuole e nelle università, con l’obbligo di possesso del Green Pass, per questo si auspica un “ritorno alla normalità”, proprio dalla fine del mese di settembre.

Inoltre, un recente studio in campo economico, ha determinato che un eventuale ritorno in presenza potrebbe valere il 2% di PIL. Un aumento del genere che gioverebbe sicuramente all’economia del nostro Paese.

Stop smart working nella PA: ecco il piano per la fine di settembre

Il Ministro Renato Brunetta, all’ultimo Festival dei Sensi che si è tenuto in provincia di Brindisi nei giorni scorsi, ha affermato di essere a lavoro su un nuovo piano che riporterebbe i dipendenti pubblici in presenza, già dalla fine del mese di settembre.

Nel report di Mazziero Research, società che si occupa di analisi finanziarie, reportistica e formazione, leggiamo che:

“Un rientro dallo smart working contribuirebbe al ritorno alla normalità e fornirebbe una spinta a settori che ancora non hanno avuto modo di recuperare pienamente come ristorazione collettiva, caffetteria, abbigliamento e altre attività indotte che consentirebbero di far crescere ulteriormente il Pil di circa il 2% su base annua (stima approssimativa dopo 12 mesi dal rientro)”.

Nel DL Riaperture dello scorso aprile, convertito in legge a giugno, c’era stata la proroga dello smart working fino a fine dicembre 2021.

Le PA, infatti, possono operare in maniera agile fino alla definizione della disciplina del lavoro agile da parte dei contratti collettivi, fino e non oltre al 31 dicembre 2021.

Il rientro in presenza riporterebbe sul tavolo di discussione l’obbligatorietà del Green Pass per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, di cui si discuteva in questi giorni. La questione, inoltre, sarà strettamente dipendente al proseguimento della campagna vaccinale e ai numeri che raggiungeremo in autunno.

Anche nelle aziende private, intanto, si potrebbe pianificare il rientro dopo la fine del periodo estivo, ma sono tanti i nodi da sciogliere. Si va verso il modello misto, ossia il mix tra giorni di lavoro in ufficio, dunque in presenza e giorni di lavoro agile.

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