20/01/2020 – Addio all’associazionismo forzoso

Addio all’associazionismo forzoso
La Rivista del Sindaco  20/01/2020 Modelli di Gestione
Con l’arrivo del 2020 giunge l’attesa (da ben 10 anni) eliminazione dell’obbligo delle gestioni associate, che venne istituito con il Dl 78 del 2010, ma poi rinviata di anno in anno per essere infine annullata di recente dalla Consulta. L’ennesima proroga scadeva al 31 dicembre 2019 e sarà anche l’ultima, perché il governo è ora all’opera per ridisegnare la nuova governance degli enti locali, che si baserà sulla libera autodeterminazione; un aspetto che però rischia di riportare agli errori del passato.
Stando a quanto affermato dal sottosegretario Achille Variati, i piccoli comuni dovranno associarsi in ambiti territoriali ottimali, con la libertà di scegliere “le articolazioni più idonee alle loro realtà”, senza però potersi sottrarre a questo obbligo.
Una soluzione che non pare portare grandi novità, infatti rimane molto critico Vito Mario Burgio, consulente Anpci e membro della commissione per lo snellimento degli oneri amministrativi istituita da poco da Fabiana Dadone, ministro della funzione pubblica. Burgio afferma che “gli ambiti territoriali ottimali, indipendentemente dal fatto che siano scelti dai comuni o imposti dalle regioni, porteranno sempre e comunque allo svuotamento delle funzioni dei singoli municipi. Così facendo il governo riconferma la condanna a morte dei piccoli comuni con l’unica novità che questi sarebbero liberi di scegliere i compagni di cella e il metodo per eseguire la loro condanna a morte”.
La stessa presidente dell’Anpci, Franca Biglio, concorda con l’idea che tale accorpamento delle funzioni porti i comuni a “diventare sempre più marginali rispetto alle funzioni e alla fornitura dei servizi”, di fatto portando alla riduzione del “grado di prossimità che i governi locali hanno nei confronti delle rispettive popolazioni”. La presidente ammette che nell’incontro del 12 dicembre con il sottosegretario Variati si è instaurato un certo clima di collaborazione, e che l’eliminazione dell’obbligo della gestione associata (dopo le proroghe susseguitesi negli anni) sia di certo un passo in avanti, ma non certo la “soluzione alle legittime rivendicazioni di autonomia dei piccoli comuni”. L’autodeterminazione senza imposizioni viene richiesta anche in virtù del fatto che in genere, i mini-enti risultano più virtuosi ed efficienti delle amministrazioni di grandi dimensioni.
Articolo di Gianluca Galli

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