Negli enti locali in questo periodo dell’anno dilaga una sindrome millenarista, come se il mondo potesse finire subito dopo Capodanno.
Si scatena, infatti, una cosa all’impegno di tutto ciò che è ancora disponibile, “per non perdere i soldi”. Il che è abbastanza difficile da spiegare ai non addetti ai lavori: per non perdere i soldi occorre spenderli. Poi non conta se li paghi davvero, basta avere una spesa liquidabile.
Questa fobia collettiva deriva dal mantra della competenza finanziaria potenziata, che vieta di conservare fra i residui passivi (a grandi linee i debiti) somme impegnate che non sia già esigibili, ossia per le quali non sia già maturata la scadenza dell’obbligazione.
Il problema si pone soprattutto per le spese correnti, per le quali in molti casi è assai difficile dimostrare che se impegno oggi dovrò pagare entro il 31 dicembre. Può accadere, ma spesso non è così. Quei soldi a questo punto andrebbero persi e ristanziati sul nuovo esercizio, a meno che non si possa dimostrare il c.d. fatto sopravvenuto: detto in altri termini, pensavo di dover pagare entro fine anno ma è un evento imprevisto e imprevedibile ha scombussolato i piani.
Più semplice la questione sulla spesa in conto capitale, dove almeno per i lavori pubblici vale la deroga che consente di creare il fondo pluriennale vincolato, purchè sia stata avviata la procedura di affidamento. Questo, però, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti, vale solo per le opere sopra i 160.000 euro: al di sotto, occorre avere impegnato, quindi affidato i lavori.
Uno strumento utile, in questa fase, è la variazione di esigibilità (che può essere approvata con determinazione del responsabile finanziario o del responsabile della spesa), che consente di spostare gli impegni non esigibili entro fine anno direttamente sul nuovo bilancio, in modo da renderli immediatamente utilizzabili dopo la fatidica data.
Di base, però, è bene ricordarsi che, finora, dopo il 31 dicembre è sempre arrivato gennaio, mese in cui le procedure contabili magicamente ripartono. E che l’ordinamento prevede qualche strumento per snellire la gestione, dal riaccertamento parziale all’applicazione dell’avanzo presunto.