31/10/2019 – No alla giurisdizione tributaria alla Corte dei conti 

No alla giurisdizione tributaria alla Corte dei conti 
di MICHELE DAMIANI – Italia Oggi – 30 Ottobre 2019
Magistrati e professionisti contro l’ attribuzione alla Corte dei conti delle controversie in materia di giurisdizione tributaria. Le associazioni interessate hanno risposto compatte alla risoluzione approvata dal consiglio di presidenza della Corte dei conti, con cui veniva avanzata la richiesta di «concentrare in una stessa magistratura la salvaguardia degli interessi dell’ erario e del fisco, con l’ attribuzione della giurisdizione tributaria al plesso giurisdizionale che già ha cognizione della contabilità pubblica». I primi a protestare sono stati gli avvocati tributaristi dell’ Uncat (Unione nazionale delle camere degli avvocati tributaristi). L’ Unione, guidata da Antonio Damascelli, ha diffuso una nota in cui afferma che «ritiene inaccettabile la risoluzione del comitato di presidenza che individua nella Corte dei conti il giudice naturale a cui affidare l’ amministrazione della giustizia tributaria. Così», si legge nella nota, «terzietà, imparzialità e indipendenza del giudice appaiono principi destinati a essere sacrificati rispetto agli obiettivi del raggiungimento delle entrate pubbliche».
Agli avvocati, poi, si sono aggiunte le associazioni dei giudici. Magistratura indipendente ha diffuso una nota sulla stessa lunghezza d’ onda di quella redatta dall’ Uncat: «La Corte dei conti», afferma la presidente Maria Grazia Arena, «propone l’ attribuzione a se stessa delle competenze proprie delle commissioni tributarie previa soppressione di queste ultime. Riteniamo gravemente inopportuna l’ opzione di conferire alla magistratura contabile il settore della giustizia tributaria». «Desta stupore e preoccupazione la recente risoluzione del consiglio di presidenza della Corte dei conti sulla riforma della giustizia tributaria», è il commento di Antonio Genise, presidente dell’ Unione giudici tributari (Ugt). «Allo stupore si aggiunge anche la preoccupazione che l’ eventuale soppressione delle commissioni tributarie disperda una cultura della giurisdizione tributaria faticosamente formatasi in oltre cinquant’ anni». «La giurisdizione tributaria fa gola», si legge nella nota diffusa da Raffaele Ceniccola, componente dell’ Associazione magistrati tributari.
«Non vi è dubbio che a volte la migliore riforma è quella che fa funzionare meglio l’ esistente». Anche l’ Associazione nazionale magistrati, sezione della cassazione, ha espresso le sue perplessità: «auspichiamo che la materia tributaria non venga sottratta alle competenze della Corte di cassazione, un organo che assicura adeguate garanzie di indipendenza dagli altri poteri dello stato». Ieri è stata la volta dei commercialisti, con la nota congiunta Adc-Anc: «Non può esistere alcuna esigenza riformatrice in grado di legittimare interventi sostanzialmente impropri che rischiano di minare gli stessi principi ispiratori della giustizia tributaria, sacrificandoli ad una logica esclusivamente economica di garanzia delle entrate pubbliche». Intanto, sempre ieri, il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro ha siglato un protocollo di intesa con l’ Associazione italiana professionisti della giustizia tributaria per promuovere la formazione specialistica dei professionisti afferenti all’ area economico-tributaria.

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