29/05/2020 – Fondi per i piccoli comuni 2.0 – bando da 42 mln per smart working e digitalizzazione

I contributi andranno a finanziare il rafforzamento della capacità amministrativa
Fondi per i piccoli comuni 2.0 – bando da 42 mln per smart working e digitalizzazione
Pagina a cura di Massimiliano Finali
 
Smart working, efficienza nella gestione dei procedimenti amministrativi, rafforzamento delle capacità di gestione e digitalizzazione dei servizi al cittadino sono solo alcuni ambiti che i piccoli comuni potranno sviluppare grazie al nuovo bando emanato nell’ambito del Pon «Governance». L’avviso, rivolto ai comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, invita a manifestare interesse per l’attuazione del progetto «Rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli comuni». Le risorse finanziarie a disposizione ammontano a 42 milioni di euro.
 
Contributo per i piccoli comuni
Destinatari degli interventi finanziati sono i piccoli comuni, intesi come i comuni con popolazione residente fino a 5 mila abitanti nonché i comuni istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5 mila abitanti, in forma singola o aggregata o nelle forme associative previste dalla normativa vigente a livello nazionale o regionale. Ciascun soggetto destinatario non può presentare più di una domanda di partecipazione. Ciascun soggetto destinatario non deve aver beneficiato di ulteriori finanziamenti pubblici per la realizzazione delle medesime attività.
 
Le attività finanziabili
I progetti potranno riguardare il rafforzamento della capacità amministrativa per lo smart working, anche in risposta alla contingente emergenza sanitaria, intesa come azione formativa abilitante rivolta sia al livello dirigenziale che ai dipendenti dell’amministrazione, per sviluppare e rafforzare le competenze necessarie alla definizione dei piani amministrativi di smart working e all’avvio dei processi di riorganizzazione necessari ad avviare i progetti di smart working. Inoltre, potranno riguardare il rafforzamento della capacità amministrativa con particolare riferimento alle materie del bilancio, della contabilità, della gestione personale e della riscossione dei tributi anche attraverso l’utilizzo di nuove piattaforme digitali, nonché lo sviluppo delle competenze, dei modelli e dei format per gli acquisti e gli appalti pubblici, anche in ottica di prevenzione e contrasto della corruzione. I progetti potranno includere anche attività per la riduzione dei tempi dei procedimenti e dei costi della regolazione, compresi quelli amministrativi, con particolare riferimento a quelli riconducibili alle iniziative imprenditoriali, oltre che lo sviluppo di modelli di gestione delle politiche territoriali per il miglioramento dell’efficienza organizzativa e dei processi amministrativi.
 
Budget minimo di 16 mila euro
Le attività dovranno essere inserite in piani di intervento riferiti ai singoli comuni o alle aggregazioni di comuni per un importo complessivo non inferiore a 16 mila euro. Le attività verranno realizzate, come da piani di intervento, attraverso una o più delle seguenti modalità attuative: affiancamento on the job, formazione in presenza, formazione a distanza e/o blended; predisposizione di modelli, format, manuali e linee guida; progettazione, sperimentazione e realizzazione di strumenti e soluzioni organizzative e operative, anche in ottica di processi di trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni.
 
Bando aperto fino a esaurimento fondi
I termini di presentazione delle domande di partecipazione sono aperti fino ad esaurimento delle risorse a disposizione e, comunque, non oltre il 30 settembre 2022. Le domande dovranno essere inviate via Pec all’indirizzo piccolicomuni@pec.governo.it. Nell’ambito della manifestazione d’interesse, le amministrazioni saranno chiamate ad esprimere il proprio fabbisogno specifico. A seguito della periodica valutazione di ammissibilità delle domande, i comuni accederanno alla seconda fase dell’iniziativa, che prevede il supporto nella progettazione del proprio piano di intervento a partire dai fabbisogni espressi e dai conseguenti ambiti di attività previsti, da parte uno o più centri di competenza nazionale individuati. Le attività dovranno terminare entro e non oltre il 30 giugno 2023.

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