21/10/2020 – Normativa emergenziale – smart-working

Normativa emergenziale – smart-working
In base all’attuale normativa emergenziale è possibile mantenere la disciplina dello smart-working in questa amministrazione comunale o occorre ripristinare i servizi i presenza?
a cura di Simone Chiarelli
 
In base al D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (art. 87) “il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni”. Pur in un’ottica di riattivazione dei servizi, la normativa impone (e suggerisce) modalità da remoto e programmate (mail, telefono, appuntamenti) riducendo al minimo i contatti e gli assembramenti. Allo stato attuale le amministrazioni “limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell’emergenza”. Il D.P.C.M. 13 ottobre 2020 ha inoltre previsto all’art. 3 comma 3. “Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è incentivato il lavoro agile con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione, garantendo almeno la percentuale di cui all’art. 263, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34“. Pertanto, pur con un susseguirsi di disposizioni alcune volte contraddittorie in relazione al diverso momento della curva epidemiologica, l’attuale disciplina è ancora fortemente incentrata sulla valorizzazione del lavoro agile (smart working) anche nella Pubblica Amministrazione. Il Governo ha recentemente annunciato, in occasione della approvazione del DPCM 18 ottobre 2020, l’emanazione di un decreto della Funzione Pubblica per la disciplina, in senso ulteriormente ampliativo, del lavoro agile emergenziale.

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto