19.05.2015 – DDL 1557: le considerazioni di un collega

Un saluto a tutti,

volevo partecipare alla discussione ponendo alcune domande a margine del DDL 1557

E’ sicuramente vero che, per come si erano messe le cose il 30/4/2014, il testo approvato dal Senato il 30/4/2015 (è passato un anno) è sicuramente un primo passo in avanti, restano tuttavia alcuni aspetti da chiarire (per dare un primo giudizio bisognerà attendere, oltre che il passaggio alla Camera, anche e soprattutto i decreti delegati).

Alcune considerazioni:

– mentre la figura del “direttore generale” è stata mantenuta, quella del segretario è stata “abolita”; quindi ha vinto il direttore;

– nelle Province il dirigente apicale potrebbe dover convivere con il direttore generale, e, in tali casi svolgere la sola funzione di “controllore”?

– il dirigente apicale è un “coordinatore” ma non un direttore (nella scienza dell’organizzazione c’è una sostanziale differenza tra Direzione e Coordinamento);

– il dirigente apicale è un “primus inter pares” o è sovraordinato ai dirigenti; mi spiego meglio è un dirigente generale oppure è un dirigente, come gli altri, che assume la funzione di “coordinamento”?

– il dirigente apicale è “puro” oppure si può essere dirigenti apicali e nel contempo, ad esempio, dirigenti del servizio finanziario?

– durante il periodo di disponibilità, il dirigente non confermato da chi è pagato? dall’ente che non lo ha confermato (un forte disincentivo alla non conferma, magari!) oppure dall’Albo;

– il costi per il funzionamento della Commissione, tra cui i dirigenti in disponibilità, e degli Albi di chi sono a carico?, gli enti pagheranno una quota per il funzionamento della stessa?

– i dirigenti, tutti, cessano di essere dipendenti dei rispettivi enti, chi sarà il loro datore di lavoro? lo Stato? così come è stato per i segretari ci sarà una scissione tra rapporto organico e rapporto di servizio?

– se i dirigenti non sono più dipendenti di un dato ente (cioè gli enti non avranno più una dotazione organica dei dirigenti) ciò vuol dire che il Sindaco del Comune X che oggi ha 9 dirigenti di ruolo, un domani può decidere, per ragioni di contenimento della spesa ad esempio, di nominarne solo 5?

– c’è quindi il rischio che i posti di dirigente diminuiscano, e quindi qualcuna possa rimanere senza incarico?

– il contenzioso in ordine alla formazione della rosa ed alla scelta è di competenza del giudice ordinario?

– laddove il testo di legge usa l’espressione “profilo professionale” si riferisce al fatto che la banca dati dovrà contenere i dati di ciascun dirigente, tra cui la sua storia professionale (il curriculum) e un bilancio delle competenze (profilo professionale) e gli esiti della valutazione; il profilo di segretario comunale è stato abolito!

– sarebbe utile che come scritto per i dirigenti dello stato, anche per gli enti locali venissero espressamente previste “specifiche sezioni per professionalità specifiche”: uno specifico percorso per dirigente apicale?

– le valutazioni che confluiscono nella banca dati sono quelle che presso ogni ente faranno gli OIV? e come renderle omogenee?

– il dirigente apicale è nominato dal Sindaco, scelto tra la rosa formata dalla Commissione, mentre i dirigenti sono nominati dal dirigente apicale?

– dell’attività di assistenza giuridico-amministrativa, uno tra i nostri compiti principali e qualificanti, si perde ogni traccia, peccato!

– sarebbe bello se si riuscisse ad introdurre un criterio permanente di preferenza per il conferimento dell’incarico di dirigente apicale agli ex-segretari!!!

– ci sono evidenti problemi di coordinamento tra la riforma e il TUEL, dove e quando saranno risolti?

– a valle del processo di riforma ci sarà un unico Contratto collettivo nazionale di lavoro per tutti i dirigenti della Repubblica?

Come vedete le incognite sono parecchie, speriamo che alla Camera il testo possa essere migliorato.

Un saluto a tutti

 Dr. Antonio Sebastiano Purcaro

 Segretario Generale

 

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