15/09/2018 – Rinnovi contrattuali, spesa fuori dal tetto 2016

Rinnovi contrattuali, spesa fuori dal tetto 2016

di Luigi Oliveri

“La spesa relativa ai rinnovi contrattuali pubblici successivi alla riforma Madia non sarà da computare ai fini del rispetto del tetto del 2016, posto dall’articolo 23, comma 2, del d.lgs 75/2017. Il disegno di legge “concretezza” (si veda ItaliaOggi di ieri) intende porre rimedio al cortocircuito creato dai contratti collettivi nazionali di lavoro, che hanno previsto espressamente di assoggettare gli incrementi contrattuali al tetto del 2016 previsto dalla riforma Madia. Un errore commesso dalle parti stipulanti: l’articolo 23, comma 2, infatti, non è in alcun modo posto ad impedire alla contrattazione nazionale collettiva di esplicare i suoi logici effetti, cioè l’ampliamento delle disponibilità dei fondi della contrattazione decentrata, simmetrici agli incrementi stipendiali, come sempre è stato in passato. L’attenta lettura della norma della riforma Madia chiarisce che essa è volta ad impedire non ai contratti collettivi nazionali, bensì ai contratti decentrati, di sforare il tetto del 2016, mediante un ampliamento delle risorse variabili. L’errore di impostazione dei Ccnl pubblici, come è noto, ha portato ad un’impasse paradossale. Aran e parti sindacali hanno cercato di rimediare con delle “dichiarazioni congiunte”, finalizzate a considerare escluse dal tetto del 2016 alcuni incrementi contrattuali … Le dichiarazioni congiunte si sono rivelate, però, poco più che pannicelli caldi. Per un verso, non hanno nemmeno avuto la capacità di escludere dal computo del tetto indennità come turno e lavoro festivo, legate ovviamente agli incrementi tabellari; per altro verso, hanno scatenato il solito incoerente e contraddittorio intervento della Corte dei conti, le cui diverse sezioni regionali di controllo hanno accolto, ma anche considerato inoperante, le indicazioni delle dichiarazioni congiunte. Un caos, al quale la legge “concretezza” intende porre rimedio, fornendo un’interpretazione autentica…”

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