13/10/2017 – “Bioglio senza segretario, una situazione grottesca”, sindaco Ceffa scrive a Mattarella

“Bioglio senza segretario, una situazione grottesca”, sindaco Ceffa scrive a Mattarella

 
 

Bioglio continua ad essere senza segretario comunale così come Pettinengo, Valdengo, Mezzana e Brusnengo che si ritrovano senza un funzionario essenziale e necessario per la macchina amministrativa. La situazione si protrae dalla prima parte dell’anno: il sindaco di Bioglio ha deciso di scrivere una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sottolineare il problema. Lo aveva già fatto in occasione dei pesanti tagli alle pubbliche amministrazioni e, in quella circostanza, il testo era diventato il manifesto nazionale dei piccoli comuni. Ora la nuova lettera cerca di attirare l’attenzione delle più alte cariche dello Stato sulle enormi difficoltà nel gestire e amministrare un comune.

“Pur nella soddisfazione legata ad un evento tanto significativo per il presente ed il futuro delle piccole comunità – scrive Ceffa al Capo dello Stato – rilevo che vi è ancora purtroppo uno scarto tra la tensione ideale che si coglie in alcuni testi normativi e la prassi operativa di cui i comuni in genere ed i piccoli in particolare sono oggetto e non di rado vittima. Porto all’attenzione di ciascuno ma soprattutto della Suprema Magistratura della nostra Repubblica l’assoluta insostenibilità della situazione relativa alle Segreterie Comunali. Il mio Comune, così come molti, troppi comuni della nostra Repubblica, vive in una situazione che definire grottesca è un eufemismo e giudicarla insopportabile, al limite dello sfregio all’art. 5 della Costituzione, una gentile concessione.

Dal mese di aprile del 2017 il mio Comune così come almeno altri 5 comuni della Provincia di Biella è rimasto senza Segretario Comunale, senza cioè un funzionario essenziale e ritenuto necessario dall’ordinamento. Mi permetto di rappresentarvi l’assoluta assurdità del sistema cui siamo costretti affinché si possa porre rimedio. Non ci è stato concesso di mantenere la convenzione in essere. Abbiamo dovuto sciogliere il rapporto convenzionale che ci legava ad altri comuni in quanto l’ordinamento non prevede “scalvachi” disgiunti smontando di fatto relazioni intercomunali che stavano alla base di tutte le rivendicazioni che i comuni da anni portano avanti in ordine alla creazione di ambiti territoriali omogenei. Noi lo avevamo costruito, era operativo con convenzioni di funzioni. Le norme ce lo hanno fatto smontare almeno per quanto riguarda il servizio di segreteria. Abbiamo dovuto procedere a scavalchi reiterati ogni mese in quanto lo scavalco non è previsto per più di un mese e per non più di un numero limitato di mensilità. Abbiamo inviato, grazie alla collaborazione di alcuni Parlamentari della Repubblica cui sono infinitamente grato almeno un centinaio di mail ai neo Segretari senza alcun risultato. Abbiamo contattato ad uno ad uno i Segretari che hanno indicato il Piemonte come destinazione di preferenza senza alcun successo. Abbiamo contattato tutti i segretari ex COA 5 senza alcun risultato. Abbiamo apprezzato lo sforzo della nostra Prefettura e del nostro Prefetto che ringrazio di cuore e che ha cercato insieme ai suoi collaboratori, per quanto di competenza, di far fronte a questo grave problema e che soprattutto ci ha sostenuto in momenti in cui lo sconforto era assai più presente dell’entusiasmo. Purtroppo neppure questo autorevolissimo e competente intervento è riuscito a risolvere un problema che ha assunto contorni inaccettabili”.

“Abbiamo mendicato un Segretario che generosamente segue il mio Comune ed altri due comuni con il quale abbiamo in essere convenzioni di tutte le funzioni fondamentali. Il risultato è che per un paio di ore a settimane questo valente segretario opera nei nostri comuni. Ne ha nove in tutto. Programmare un Consiglio Comunale risulta una impresa – prosegue Ceffa – convocare una Giunta non è semplice, adempiere alle mille incombenze che lo Stato centrale richiede indifferentemente ad un comune di 900 abitanti come ad uno di un milione è una fatica quotidiana, programmare la sopravvivenza dei nostri borghi rientra costantemente tra le varie ed eventuali. Non possiamo procedere a nulla che non sia l’ordinario, non abbiamo alcuna possibilità di programmazione, rischiamo ritardi su ogni pratica con le conseguenze giuridiche che non sfuggiranno certamente. Ci riduciamo ad essere spettatori spesso inermi davanti ai problemi che non possono essere presi in carico con la necessaria tempestività. Questa situazione è intollerabile, inammissibile, ingiusta”.

“Chiedo a Lei Presidente di stimolare, come la Costituzione chiede, una presa in carico seria di questo problema e chiedo agli illustri destinatari della presente, per quanto di competenza, di fare ciò che è in loro potere e soprattutto ciò che è loro dovere. Sono disponibile, insieme ai miei colleghi sindaci, orfani di segretario, a ragionare, ad incontrare, a fare ciò che serve perché si comprendano i contorni di questa situazione che non può durare oltre….Si ritiene che il segretario comunale non serva? Ce lo si dica, una volta per tutte, ma si superi questa anomalia che offende una categoria e umilia chi si mette a servizio e non può prendere una decisione perché impossibilitato dalla mancanza di un funzionario che lo Stato ritiene essenziale ma che lo Stato stesso non riconosce”.

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