05/04/2016 – Superamento del bicameralismo paritario e revisione del Titolo V della Parte seconda della Costituzione

L’analisi e le osservazioni fin qui esposte inducono a concludere, oltre alle essenziali considerazioni espresse in premessa, che vi è un ampio scarto fra fini perseguiti insieme ai propositi riformatori enunciati e la realtà del prodotto ottenuto. E ciò, sia nella forma, a causa della scadentissima qualità tecnica del testo, che nella sostanza, sui cui, peraltro e inevitabilmente la forma riverbera. Della sostanza i tratti fondamentali sono la riforma del Senato, che produce un ibrido debole, di incerta qualificazione e di ancor più dubbia funzionalità, e la riforma del Titolo V che si concretizza in una pasticciata, contradditoria e malamente mimetizzata regressione neocentralista (fatta paradossalmente eccezione per l’oggettivo e conseguente rafforzamento delle autonomie regionali speciali) gravida di errori tecnici e invece rappresentata come razionalizzazione. Tutti buoni motivi per dire no a questa riforma costituzionale.

 

leggi il commento del collega Perotti

leggi il testo del progetto di legge con il testo a fronte tra gli articoli della Costituzione e le modifiche apportate dal Senato e dalla Camera 

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