04/06/2019 – Incentivi tecnici, regolamenti da rifare  

Incentivi tecnici, regolamenti da rifare  

di Tiziano Grandelli, Mirco Zamberlan – Il Sole 24 Ore – 03 Giugno 2019
Con l’ abrogazione dal decreto sblocca-cantieri della norma che assegnava ai tecnici dipendenti pubblici gli incentivi alla progettazione, ingegneri e architetti liberi professionisti vincono l’ ennesimo scontro. E aprono un altro giro di danza su uno dei compensi più travagliati della storia recente. Con il codice degli appalti del 2016, i vecchi compensi Merloni spariscono a favore dei lavoratori a cui sono assegnate funzioni di programmazione e di controllo della spesa per opere, servizi e forniture.
La reazione dei progettisti interni alla Pa non si è fatta attendere. Dopo molti tentativi l’ affondo è riuscito con il Dl 32/2013, che all’ articolo 1, comma 1, lettera aa), al Codice degli appalti, fra le attività incentivate, sono state sostituite le fasi di programmazione e controllo con la progettazione e altre attività connesse. La modifica, per espressa previsione del comma 3, si applica alle gare i cui bandi o avvisi siano pubblicati dopo l’ entrata in vigore del decreto (19 aprile 2019). In assenza di bandi o avvisi, si applica alle procedure per le quali alla stessa data non sono ancora stati spediti gli inviti a presentare le offerte. In sede di conversione del decreto sblocca cantieri, questa modifica viene cancellata. Fin qui la storia. Ma cosa succede ora? Una norma contenuta in un decreto legge, non confermata in sede di conversione, perde efficacia sin dall’ inizio. A meno che, nella stessa legge di conversione, siano fatti salvi i provvedimenti assunti nel periodo di validità del decreto, così come, solitamente dispone il legislatore con una clausola di stile.
Un ginepraio. Siccome il nuovo emendamento si limita a cancellare la previsione, se la legge di conversione nulla disponesse sugli effetti del decreto, i progettisti interni non potrebbero recriminare alcun compenso anche sulle procedure interessate dalla novità temporanea del decreto sblocca-cantieri. È peraltro piuttosto improbabile che in questi 60 giorni i tecnici interni possano aver svolto attività incentivate in relazione a gare pubblicate in quell’ arco temporale. Se, al contrario, gli effetti del Dl 32/2019 fossero conservati, si porrebbe il problema della remunerazione dei progettisti pubblici per la loro attività collegata alle opere bandite durante la vigenza dell’ incentivo loro destinato. Attività queste che potrebbero protrarsi anche per lungo tempo in quanto l’ elemento discriminante è rappresentato proprio dalla data di pubblicazione dell’ avviso.
Questa situazione crea non pochi problemi in quanto, prima di poter corrispondere l’ incentivo, l’ ente dovrà percorrere un lungo e articolato iter per l’ approvazione di un regolamento che disponga in ordine ai criteri e alle modalità di riconoscimento dei premi. A monte del regolamento è necessario aprire una sessione di contrattazione decentrata, con le conseguenti relazioni tecniche e il necessario parere del revisore, fino ad arrivare all’ approvazione della Giunta. Gli enti che, sulla base della vecchia normativa, non avessero ancora percorso l’ iter descritto, potrebbero cogliere l’ occasione per disciplinare tutta la materia in un solo provvedimento. In ogni caso, è opportuno che l’ amministrazione inserisca una disposizione volta a collocare in un tempo ben definito gli eventuali effetti del testo originario del decreto sblocca cantieri.

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