La proposta di legge di bilancio per l’anno 2024 è densa di disposizioni di grande rilievo per il personale dipendente delle regioni e degli enti locali e, più in generale, delle PA. Basta ricordare il taglio delle assunzioni 2025, la indicazione del tetto degli aumenti contrattuali del triennio 2025/2027, la previsione di risorse aggiuntive per i contratti decentrati del triennio 2022/2024, la indennità di vacanza contrattuale, la possibilità di aumentare le risorse per la contrattazione decentrata, la possibilità di trattenere in servizio il personale dipendente, l’aumento del trattamento economico per i primi 3 mesi di congedo parentale.
L’esame parlamentare sarà avviato in settimana dalla Camera ed è facile prevedere, per concludere l’esame entro l’anno, che il Senato si dovrà molto probabilmente alla ratifica tramite voto di fiducia del testo varato dall’altro ramo del Parlamento. Sicuramente molte delle scelte saranno modificate ed integrate, ma i capisaldi del taglio delle capacità assunzionali, del finanziamento dei rinnovi contrattuali, della possibilità di trattenimento in servizio fino a 70 anni e degli aumenti della indennità per i periodi di congedo parentale non sembrano essere in discussione.
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