Scrivere con Sapienza – Manuale per testi chiari, corretti ed efficaci è il vademecum adottato dalla Sapienza per la scrittura di testi comunicativi e amministrativi.
Il manuale è stato redatto con l’autorevole contributo di Valeria Della Valle e Luca Serianni, illustri linguisti già docenti della Sapienza, che lo hanno interamente rivisto e ne firmano l’introduzione. Il documento, che fa seguito all’esperienza già maturata nel 2015 con le precedenti linee guida di Ateneo in materia, si richiama alla riflessione sulla semplificazione del linguaggio amministrativo, avviata fin dagli anni ’90, anche grazie all’impulso dell’allora ministro della Funzione pubblica Sabino Cassese, docente emerito della Sapienza, che promosse il Codice di stile delle comunicazioni scritte a uso delle amministrazioni pubbliche. Nella prefazione Cassese sottolinea l’importanza di una lingua il più possibile trasparente nei rapporti tra Amministrazione e pubblico. Tutte le volte che questo non avviene, il rischio è quello di “allontanare il cittadino dalla casa comune, quale dovrebbe essere lo Stato”.
Il manuale di Ateneo prevede quindi un primo capitolo dedicato proprio alle regole generali per scrivere testi brevi, semplici e chiari, con diversi esempi di riscrittura di testi in modo facilmente comprensibile al pubblico, senza rinunciare alla precisione del linguaggio amministrativo.
Il secondo capitolo affronta approfonditamente il tema dell’uso del genere maschile e femminile nel linguaggio. La questione è stata dibattuta fin dagli anni ’80 e i linguisti si sono espressi prevalentemente a favore dell’uso del sostantivo femminile, in particolare per indicare le cariche o le professioni esercitate dalle donne, accogliendo così anche nel lessico i cambiamenti avvenuti nella società e nella cultura del nostro Paese. La Sapienza recepisce questo orientamento e pertanto l’indicazione generale è di usare sempre il sostantivo femminile quando presente nella lingua italiana per professioni o ruoli, come nel caso di avvocata, sindaca, ministra, rettrice, direttrice. Numerosi esempi chiariscono poi come evitare, quando possibile, la prevalenza del sostantivo maschile “inclusivo”, facendo emergere per esempio la presenza di studentesse e studenti all’interno della comunità universitaria.
Il terzo capitolo analizza la questione dell’uso della prima lettera maiuscola o minuscola; fermo restando che di regola la lingua italiana prevede la prima lettera maiuscola per i nomi propri e la prima lettera minuscola per i nomi comuni, una serie di convenzioni sono state adottate per usare maiuscolo e minuscolo nelle denominazioni di enti, istituzioni, cariche a altri sostantivi astratti. Il manuale della Sapienza propone un uso della prima lettera maiuscola limitato allo stretto necessario, per non cadere in un eccesso di maiuscole enfatiche, che rendono più difficile la lettura dei testi.
Il quarto capitolo illustra le forme di citazione degli atti normativi, dalla dicitura per esteso alle formule di abbreviazione più recenti e universalmente accettate, come per esempio la nota sigla “Dpcm”.
Il quinto capitolo è un ampio glossario che presenta in ordine alfabetico parole ed espressioni frequenti nel linguaggio amministrativo e comunicativo delle università, analizzando la corretta grafia e le possibili varianti.
Il sesto capitolo riporta infine un breve elenco delle fonti normative e dei materiali utili in materia di linguaggio delle pubbliche amministrazioni.
Il manuale, predisposto dall’Area Supporto strategico e comunicazione – Ufficio comunicazione con la collaborazione dell’Area Servizi agli studenti, vuole essere uno strumento utile per tutte le operatrici e gli operatori dell’Ateneo che scrivono testi destinati al pubblico della Sapienza. Il documento è stato approvato dal Senato accademico nella seduta del 26 gennaio 2021 e il Consiglio di amministrazione ha preso atto nella seduta del 28 gennaio 2021.
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Scrivere con Sapienza – Manuale per testi chiari, corretti ed efficaci
