02/03/2021 – La disciplina della prorogatio delle assemblee legislative regionali tra limiti immanenti e margini di autonomia regionale

L’articolo esamina le ragioni che hanno portato la giurisprudenza costituzionale, secondo un orientamento a più riprese ribadito nell’ultimo decennio, a configurare la disciplina della prorogatio delle assemblee legislative regionali in termini necessariamente uniformi e unitari, a scapito della riserva di competenza regionale in materia di forma di governo. Alcune regioni, nel tentativo di ricavare spazi di autonoma regolamentazione dell’istituto, si sono spinte oltre la formula degli atti «necessari, urgenti e indifferibili», specificando in statuto (o nelle leggi statutarie per quelle a statuto speciale) o nel regolamento interno consiliare i presupposti, la tipologia di atti e la procedura da osservare nella fase di depotenziamento dell’organo legislativo. Alla luce dei ragionamenti della Corte costituzionale, l’Autrice si interroga se sia più consona alla natura e alla ratio della prorogatio una diversa collocazione nel sistema delle competenze, in quanto istituto che deroga al termine di scadenza dell’assemblea elettiva e, perciò, incide indirettamente sulla sua durata.

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