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 Il contributo discute la giurisprudenza della Corte di Giustizia degli Stati membri dell’Area Europea di Libero Scambio, in materia di libera circolazione delle persone. La Corte, assumendo una posizione radicalmente divergente da quella della Corte di Giustizia dell’Unione europea, ha affermato la possibilità di fondare sulla Direttiva europea 2004/38/EC (c.d. Citizenship Directive) diritti contro gli Stati di origine. Delineati i tratti fondamentali dell’Accordo sullo Spazio economico europeo, incentrati intorno ai principi di omogeneità e di disomogeneità strutturale, si esamina la trasposizione della Direttiva nel contesto dell’AELS. In particolare si discute criticamente la giurisprudenza della Corte AELS relativa alla Direttiva, la quale presuppone, contro la volontà delle Parti dell’Accordo e le finalità dello stesso, la vigenza, in tale contesto, di un quadro normativo equivalente a quello proprio della cittadinanza europea.

 

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