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Si allega il report (fonte: Agenzia delle Entrate) riguardante il prelievo fiscale nei primi undici mesi del 2020, messo a confronto con il medesimo periodo del 2019.

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Poche osservazioni:

  • innanzitutto le imposte dirette, quelle cioè applicate sui redditi o sul patrimonio, sono in crescita. Già questo colpisce, poichè non si comprende come, in presenza di un periodo di forte recessione con relativa flessione dei redditi, possano crescere le relative imposte. Probabilmente in parte ciò è dovuto alla rigidità del sistema di tassazione che non coglie, se non dopo un anno, le variazioni in diminuzione dei redditi;
  • tra le imposte dirette, quelle che fanno letteralmente un balzo in avanti sono le imposte sostitutive sui redditi da capitale e sulle plusvalenze, che passano da 311 a 1.444 milioni di euro, abbondantemente più del triplo. Questo potrebbe significare che una buona parte di denaro, da parte di chi ne aveva la disponibilità, sia stata investita in attività finanziarie e meno in attività economiche in senso stretto.
Sost. sui redditi da capitale e sulle plusvalenze 1.444 311 364,31%
  • da un punto di vista dell’economia reale, invece, preoccupa il segno meno a doppia cifra delle imposte indirette, quelle cioè che colpiscono gli scambi di beni
Imposte indirette 168.078 191.858 -12,39%
  • in questo ambito soffre molto di più l’imposta di registro (che di solito colpisce gli scambi di valore più importante, come gli immobili), che non l’IVA. Forse segno che il continuo “supporto” governativo ai consumi ha dato qualche risultato, anche se effimero
Registro 3.461 4.266 -18,87%
IVA 104.572 117.520 -11,02%
  • una vera e propria dèbacle la registra il settore automobilistico, facendo segnare una contrazione che non si registrava da decenni
Tasse automobilistiche 223 420 -46,90%
  • altro settore che ha sofferto molto è stato quello dei giochi, con un risultato ancora peggiore rispetto a quello delle auto. Forse non è completamente negativo, ma certamente sarà un importante mancanza di gettito a livello della finanza statale, che dovrà essere colmato in qualche modo
Apparecchi e congegni di gioco(DL 269/2003 art.39,c.13) 2.828 5.981 -52,72%
  • a livello degli enti territoriali, mentre le addizionali IRPEF registrano lievi flessioni, e l’IRAP leggermente più marcata, quello che colpisce è che il gettito da IMU è pressochè invariato (segno della rigidità del prelievo). Un crollo vere proprio è registrato dalla TASI, probabile effetto della possibilità per alcune categorie di non versare il saldo a dicembre
TASI 101 626 -83,87%

In sintesi, mancano all’appello circa 11 miliardi di entrate erariali e quasi 12 miliardi di entrate per gli enti locali, e con questi numeri, nostro malgrado, dovremmo fare i conti prossimamente.

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