I giornali parlano sempre più insistentemente di una riforma del Tuel che “schermi” la responsabilità dei sindaci, all’indomani, in particolare, della condanna del sindaco di Torino.
L’idea è di estendere la precarizzazione già operante per i segretari comunali anche alla dirigenza, introducendo un albo e rispolverando le idee della mai entrata, per fortuna, in vigore devastante riforma Madia.
Ecco, un domani che la deleteria riforma sia approvata, un breve racconto di quel che potrebbe succedere, considerando anche i nefasti effetti della norma del Ccnl 17.12.2020 (nulla, comunque), sul potere di avocazione del segretario comunale:
Il sindaco al dirigente: “c’è da organizzare in fretta una manifestazione di piazza, per la finale di calcio”;
Dirigente al sindaco: “fretta quanto si vuole, ma occorre questo, quest’altro e anche questo. I tempi sono tali da non consentire di realizzarla entro la data che chiede”.
Sindaco: “non mi interessa. Occorre farlo. Qui c’è la delibera di indirizzo che le impone di procedere”.
Dirigente: “Caro sindaco, l’organizzazione così immaginata è a profondissimo rischio; adesso Lei è coperto penalmente dalla riforma del Tuel, ma io non intendo fare da parafulmine e rispondere penalmente. per me la manifestazione si può fare, ma non come chiede lei, bensì così, come da questo provvedimento”.
Sindaco al segretario: Segretario, la invito formalmente ad avocare a sè l’organizzazione di questa manifestazione, nei termini e modalità indicati nella delibera di indirizzo”.
Segretario: “ma, le osservazioni del dirigente sono pertinenti, così come chiede Lei non è fattibile”.
Sindaco a Dirigente e Segretario: “Bene. Caro Dirigente, la sostituisco con quest’altro, attingendo all’Albo che grazie alla riforma abbiamo redatto; caro Segretario, poichè Lei non ha inteso avocare, il suo incarico è revocato”.
L’interesse pubblico alla realizzazione di manifestazioni di pizza sicure, (come di qualsiasi altro interesse)? Può attendere.
