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Una vicenda inquietante tratta dalla Stampa fa riflettere su inaspettate debolezze del sistema contabile degli enti locali : 

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Le somme complessivamente sottratte dal soggetto ammontano a oltre 407mila euro: per nascondere gli esborsi nel bilancio del Comune ai controlli interni e dei revisori contabili, il funzionario formava un primo falso mandato, simulando pagamenti per importi Iva dovuti all’erario col metodo degli “split payment”, cioè pagamenti per servizi fittizi forniti da altri enti pubblici. Successivamente produceva un secondo falso mandato – con stesso oggetto, numero e importo del primo ma diverso beneficiario – che corrispondeva al suo parente o coniuge. Inserendo come beneficiario fittizio del primo falso mandato un qualsiasi ente pubblico, l’indagato limitava cosi’ il rischio dei controlli successivi sulla contabilità del Comune. Al termine delle indagini interne, il Comune di ……..  ha licenziato per giusta causa il dipendente. 

 

Qui l’articolo integrale 

 

dai commenti della notizia su FB, un interessante post dell’avv. Andrea Ferrariri di Spazio Etico :

Tempo fa decisi di fare uno “stress test” in accordo con il RPCT e il responsabile servizi finanziari di una pubblica amministrazione. Abbiamo creato una falsa determina di liquidazione a favore di un IBAN fittizio. In pratica non abbiamo generato nessun danno economico per l’ente. Abbiamo anche verbalizzato il tutto, per evitare problemi. È stato un esperimento ai limiti del pensabile per una pubblica amministrazione, finalizzato a testare la sicurezza dei flussi finanziari in uscita. Il responsabile servizi finanziari ha scommesso che i suoi funzionari si sarebbero accorti dell’irregolarità. Si sbagliava. Il pagamento è stato autorizzato e ovviamente non è andato a buon fine.

Huston… Abbiamo un problema…

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