10/06/2021 – Palazzo Chigi: nuove assunzioni in vista del PNRR e “assegno ponte” per le famiglie

Il Consiglio dei Ministri ha approvato due importanti decreti-legge che introducono “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia” e “Misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori”. 

Le assunzioni per l’attuazione del PNRR e assegno ponte per le famiglie

Il Consiglio dei Ministri si è riunito venerdì 4 giugno 2021 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi e su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e del Ministro della Giustizia Marta Cartabia, ha approvato un decreto-legge che introduce “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia (decreto-legge)”.

Il suddetto decreto prevede che:

– per i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato sia applicata la riforma dei concorsi pubblici contenuta nel d.l. n. 44/2021 (che prevede la valutazione dei titoli per le figure ad elevata specializzazione tecnica e la previsione della sola prova scritta digitale). La durata dei contratti sarà di 36 mesi, rinnovabili fino al 31 dicembre 2026;

– per le alte specializzazioni è prevista l’iscrizione in un apposito elenco sul “Portale del reclutamento”, a seguito di una procedura di selezione basata sulla valutazione dei titoli e su un esame scritto. Le amministrazioni potranno quindi procedere alle assunzioni sulla base della graduatoria, mantenendo comunque la facoltà di indire proprie procedure concorsuali;

– per i professionisti e gli esperti iscritti agli Albi, è previsto l’inserimento sul “Portale del reclutamento” in un apposito elenco vincolato al possesso di determinati titoli di qualificazione professionale. Le amministrazioni dovranno chiamare almeno tre professionisti in base alla graduatoria e scegliere a chi attribuire l’incarico sulla base di un colloquio;

– al fine di consentire la selezione di manager qualificati, autorizza, il raddoppio delle percentuali per l’attribuzione di incarichi dirigenziali a soggetti esterni alla PA e a dirigenti provenienti da altre amministrazioni;

– fissa una soglia fino al 40% di posti nei concorsi pubblici banditi dalle amministrazioni a favore di chi abbia svolto incarichi a tempo determinato per lavorare al PNRR;

– percorsi di mobilità verticale per il personale della PA, al fine di valorizzare le conoscenze tecniche e le competenze di carattere trasversale.

– il potenziamento, per i giovani, dei canali di accesso qualificati per la stipulazione di contratti di apprendistato nella PA;

– il potenziamento delle funzioni di Formez PA, che dovrà fornire assistenza tecnica alle amministrazioni;

– il rafforzamento della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA).

 

 

 

È previsto, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del suddetto decreto, un concorso pubblico, indetto dal Dipartimento della funzione pubblica, per il reclutamento di un contingente complessivo di 500 unità di personale non dirigenziale a tempo determinato per un periodo superiore a 36 mesi, ma non eccedente il 31 dicembre 2026. Le graduatorie del concorso saranno efficaci per la durata di attuazione del Piano

 

Per le attività di monitoraggio e rendicontazione del PNRR, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato potrà avvalersi di un contingente di esperti di comprovata qualificazione professionale.

 

Il decreto-legge prevede, inoltre, ulteriori misure organizzative per l’attuazione del PNNR, tra cui:

 

– per il supporto alla transizione digitale, all’innovazione e alla cyber-sicurezza nella PA, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio potrà avvalersi di ben 268 nuovi esperti. Fino al 31 dicembre 2026, inoltre, l’Agenzia per l’Italia digitale potrà assumere a tempo determinato un contingente di personale di 67 unità;

 

– per ciò che riguarda la riforma della Giustizia, il Ministero della Giustizia è autorizzato ad avviare le procedure di reclutamento di un contingente massimo di 16.500 addetti all’Ufficio per il processo, nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di 2 anni e 9 mesi per il primo scaglione e di 2 anni per il secondo. Per assicurare la celere definizione dei processi pendenti al 31 dicembre 2019, la Giustizia amministrativa è autorizzata ad avviare le procedure di reclutamento, in due scaglioni, di un contingente massimo di 326 unità di addetti all’Ufficio per il processo.

L’assegno temporaneo per i figli

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, del Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, ha approvato un decreto-legge che introduce “Misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori”, volto a sostenere la genitorialità.

 

Il suddetto d.l. prevede il c.d. “assegno ponte”, un assegno temporaneo destinato alle famiglie con figli minori che non abbiano diritto ai vigenti assegni per il nucleo familiare, per il periodo che va dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021.

Per accedere al suddetto assegno, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso di un ISEE inferiore a 50.000 euro annui.

Inoltre, il richiedente deve rispettare uno dei seguenti requisiti:

– essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’UE, o suo familiare titolare del diritto di soggiorno;

– essere cittadino di uno Stato non appartenente all’UE, in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale;

– essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;

– essere domiciliato o residente in Italia e avere i figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno d’età;

– essere residente in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Il beneficio spetta a decorrere dal mese di presentazione della domanda stessa. Per le domande presentate entro il 30 settembre 2021, sono corrisposte le mensilità arretrate a partire dal mese di luglio 2021.

Se nel nucleo sono presenti più di due figli, è prevista una maggiorazione del 30% per ciascun figlio minore e una maggiorazione di 50 euro per ciascun figlio minore con disabilità. Il beneficio medio è pari a 1.056 euro per nucleo e 674 euro per figlio.

Il suddetto assegno è, inoltre, compatibile con il Reddito di cittadinanza e con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni e dai Comuni.

A decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, gli importi mensili dell’assegno per il nucleo familiare già in vigore sono maggiorati di 37,5 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari di almeno tre figli.

 

 

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