06/12/2021 – Un Piao da piangere

Non so voi, ma io quando leggo Piao mi vien da piangere. Mi immagino una nuvoletta di un fumetto nella quale Paperino con le lacrime agli occhi urla a squarciagola “Piao, Piao, Piao!”.

Insomma, non ho grande fiducia nel documento salva-adempimenti. Luigi Oliveri, sul suo blog, ha fatto l’elenco della mancata semplificazione per gli enti locali: sono più gli adempimenti lasciati in piedi di quelli semplificati con il Piao.

Intanto sul Quotidiano de Il Sole 24 Ore sono stati pubblicati un po’ di documenti: bozza del decreto attuativo, istruzioni operative, modelli (un po’ striminziti a dire il vero).

Io, comunque, per ora non mi agiterei e non mi lascerei condizionare il periodo natalizio. Ne riparleremo, insomma.

Come spunto, vi lascio un articolo scritto da Augusto Sacchi e pubblicato su EL News. Eccolo.

PIAO: Proroga In Atto, Ovviamente

Come si era facilmente intuito dal NON rispetto delle scadenze previste nell’articolo 6, del decreto legge 80/2021 (sessanta giorni) e dai termini raddoppiati inseriti nella legge di conversione (120 giorni, scadenti l’8 ottobre 2021), è arrivato l’annuncio del Ministro Brunetta circa la proroga dei termini previsti da una disposizione di legge.

Il rinvio è stato “mascherato” dall’annuncio dell’intesa raggiunta in Conferenza Unificata, circa il testo del modello standard di PIAO e dal contestuale rilascio di documenti provvisori, che hanno fatto velocemente il giro del web. Nulla di ufficiale è stato, in realtà, emanato.

È necessario, pertanto, riepilogare cosa accade da domani:

  • Le pubbliche amministrazione NON dovranno approvare il PIAO, entro il 31 gennaio 2022, come invece era previsto dall’articolo 6, comma 1, del decreto legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito dalla legge 6 agosto 2021, n. 113;
  • La proroga del termine sarà stabilita nel decreto Milleproroghe, in arrivo a fine anno;
  • I documenti che girano nel web non sono definitivi, ma sono semplici bozze che, infatti, non sono presenti nel sito della Funzione pubblica;
  • Uno degli adempimenti più rilevanti previsti dalla legge (art. 6, comma 5), è l’emanazione di uno o più decreti Presidente della Repubblica (DPR), adottati previa intesa in sede di Conferenza unificata, con i quali dovevano essere individuati e abrogati gli adempimenti relativi ai piani assorbiti dal PIAO. Del DPR non c’è traccia e il ministero, annuncia che “è già stato avviato l’iter di approvazione” che deve comunque passare l’esame del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari;
  • Ad oggi, di concreto, c’è solo l’annuncio della proroga del PIAO a non si sa quando;
  • Passato l’effetto “annuncite” occorre attrezzarsi per redigere a approvare:
  1. il Piano Anticorruzione e Trasparenza, entro il 31 gennaio 2022, più la relazione del RPCT per l’anno 2021, prorogata alla medesima data con comunicato del presidente ANAC;
  2. il Piano triennale Fabbisogni di Personale;
  3. Il Piano della Performance, entro 20 giorni dall’approvazione del bilancio di previsione;
  4. il Piano Azioni Positive, come allegato al Piano della performance;
  5. il Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA);
  6. il Piano per la formazione del personale dipendente.

Vi terreno aggiornati sugli sviluppi.

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