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La riforma che verrà: largo ai giovani.

C’è un aspetto non ancora indagato della riforma, per la parte che riguarda i segretari comunali: la sorte dei colleghi iscritti in fascia C e dei vincitori del Coa5 che non hanno ancora preso servizio.

Essi condividono il comune destino degli altri ex segretari comunali, con qualche vantaggio.

Intanto, gli incarichi in corso alla data di entrata in vigore del decreto sono “comunque fatti salvi fino alla naturale scadenza” ( art. 10, comma 1). È questo vale per tutti ( salve le riflessioni operative di tale disposizione: ma su questo tornerò tra qualche giorno). Quindi, i C e i Coa5 che già hanno un incarico di segretario comunale lo mantengono. Ne consegue, che la disciplina dei commi 5 e 6, ultimo periodo, si applica solo agli iscritti all’Albo che non hanno ancora ottenuto il primo incarico alla data di entrata in vigore del decreto. Essi, cioè i colleghi C con incarico, non confluiscono automaticamente nel ruolo dei dirigenti locali, ma solo dopo aver ricoperto l’incarico di dirigente apicale per 18 mesi ( art. 10, comma 6).

Chi, invece, è’ iscritto all’Albo come C ma non ha un incarico, e qui viene il bello, ha due chance: a) può essere immesso in ruolo come funzionario, ed essere destinato a coprire un posto di dirigente ( non apicale) con un progetto professionale e formativo di inserimento; se a conclusione del biennio l’amministrazione utilizzatrice rilascia una valutazione positiva, l’ex segretario viene assunto come dirigente di quell’amministrazione e contestualmente è’ iscritto nel ruolo dei dirigenti locali ( da quel momento, è’ di fatto e di diritto equiparato ai segretari ex A e B);

b) può, in alternativa, e questo è fantastico, essere nominato immediatamente dirigente apicale da uno qualsiasi dei comuni italiani ( pure Roma); in tal caso, il giovane collega viene iscritto nel ruolo dei dirigenti locali dopo un periodo di 18 mesi ( quindi, il periodo di prova da funzionario con funzioni dirigenziali è’ 24 mesi, quello da dirigente apicale è’ 18 mesi: ma manca una disciplina sulla valutazione e conclusione del periodo di prova da dirigente apicale!!!).

I colleghi di categoria C, dunque, possono solo gioire: non debbono fare la gavetta, da domani possono prendere servizio come dirigente apicale direttamente a Roma, anche come primo incarico, e senza essere dirigenti ( lo diventeranno dopo 18 mesi di effettivo servizio), e senza perdere tempo con SPES e SeFa, e con vincoli vari di popolazione.

Se non è una riforma sul MERITO questa!!!! Chi è’ bravo e’ bravo, non c’è più nessun ostacolo affinché, come in Europa, anche a 25 anni si possa arrivare a dirigere anche le PA più grandi.

Di che ci lamentiamo?

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