31/08/2020 – Appalti, troppe deroghe tecniche – Sotto la lente anche gli incarichi per la gestione dei migranti

Risultati dell’attività di vigilanza sui contratti pubblici dell’autorità anticorruzione nel 2019
Appalti, troppe deroghe tecniche – Sotto la lente anche gli incarichi per la gestione dei migranti
a cura di Andrea Mascolini

Nel 2019 l’Anac, l’Autorità naazionale anticorruzione, ha messo in luce, con la sua azione di vigilanza sul settore dei contratti pubblici, diffuse e persistenti criticità negli affidamenti e nella fase di esecuzione dei contratti; fra tutte: l’improprio utilizzo dell’affidamento diretto e delle proroghe tecniche. È quanto si legge nella relazione presentata al parlamento dall’Authority che ha dato conto delle numerose ispezioni, indagini di settore e istruttorie su casi specifici condotte lo scorso anno. Da tutte queste attività l’Anac ha tratto la conclusione di una «persistente e diffusa presenza di criticità afferenti sia alla fase dell’affidamento sia a quella dell’esecuzione dell’appalto».

 
In particolare, per ciò che attiene alla fase dell’affidamento, dagli uffici della vigilanza Anac è stato rilevato l’abuso del ricorso all’affidamento diretto tramite artificioso frazionamento (Asl Napoli 2 Nord, delibera n. 1149 dell’11 dicembre 2019), nonché difficoltà applicative nell’utilizzo degli istituti del subappalto e dell’avvalimento (comune di Pescara, delibera n. 1017 del 30 ottobre 2019), nella corretta definizione dell’oggetto di gara (ad esempio, società Astral Azienda Strade spa, delibera n. 165 del 27 febbraio 2019) e nell’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (Iren spa, delibera n. 1190 dell’11 dicembre 2019).
 
Per ciò che attiene alla fase di esecuzione, critiche rimangono la gestione delle varianti e la composizione del contenzioso, spesso correlate a un non adeguato controllo e monitoraggio da parte della stazione appaltante (si veda, al riguardo, la delibera n. 669 del 10 luglio 2019, inerente i lavori di adeguamento della darsena di levante del porto di Napoli).
Nel corso dell’anno 2019, l’attività di vigilanza sugli appalti di servizi e forniture è stata indirizzata dall’Anac su specifiche tematiche, quali gli affidamenti per l’accoglienza dei migranti, gli affidamenti a cooperative sociali, gli affidamenti di incarichi di consulenza e patrocinio legale. Nell’ambito delle istruttorie espletate sui singoli affidamenti sono emerse, come nel settore dei lavori, criticità in ogni fase della procedura, essendo stati riscontrati l’utilizzo improprio dell’affidamento diretto e della proroga tecnica (criticità frequentemente riscontrate soprattutto negli affidamenti a cura delle aziende del servizio sanitario nazionale e negli affidamenti degli enti locali in materia di smaltimento rifiuti), difficoltà nella adeguata programmazione (ancora nel settore sanitario) e nella qualificazione dell’oggetto dell’appalto, anche in maniera reiterata nonostante la presenza di precedenti richiami dell’Autorità (ad esempio Asl di Sassari, deliberazione n.1037 del 23 ottobre 2019). Non sono mancati, inoltre, casi di errata applicazione della disciplina relativa alle modifiche contrattuali ed alle varianti.
In coerenza con la direttiva programmatica, una specifica attenzione è stata dedicata agli affidamenti posti in essere dalle centrali di committenza e da Consip spa.
 
Anche nel settore dei servizi e delle forniture, l’azione di vigilanza dell’Autorità si è articolata attraverso ispezioni, indagini di settore e istruttorie su casi specifici. Una specifica attenzione è stata posta dall’Anac anche rispetto agli affidamenti delle centrali di committenza. Tra questi si evidenziano di seguito diversi affidamenti di Consip spa in relazione ai quali gli accertamenti dell’Autorità hanno fatto emergere ricorrenti criticità relative alla ripartizione in lotti e in alcuni casi anche violazione dei principi di pubblicità e trasparenza.

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