Il Decreto adottato dal Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e con il Ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, sentito l’Istat, è volto a definire i parametri occorrenti per determinare le tipologie dei Comuni che possono beneficiare dei contributi del fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale destinato ai piccoli Comuni che presentino condizioni di disagio socio-economico.
Detti parametri, indicati nell’Allegato “A” del Decreto, tengono conto delle seguenti condizioni:
a) Comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico;
b) Comuni caratterizzati da marcata arretratezza economica;
c) Comuni nei quali si è verificato un significativo decremento della popolazione residente rispetto al censimento generale della popolazione effettuato nel 1981;
d) Comuni caratterizzati da condizioni di disagio insediativo, sulla base di specifici indicatori definiti in base all’Indice di vecchiaia, alla percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente e all’Indice di ruralità;
e) Comuni caratterizzati da inadeguatezza dei servizi sociali essenziali;
f) Comuni ubicati in aree contrassegnate da difficoltà di comunicazione e dalla lontananza dai grandi centri urbani;
g) Comuni la cui popolazione residente presenta una densità non superiore ad 80 abitanti per chilometro quadrato;
h) Comuni comprendenti frazioni con le caratteristiche di cui alle precedenti lett. a), b), c), d), f) o g;
i) Comuni appartenenti alle Unioni di Comuni montani di cui all’art. 14, comma 28, del Dl. n. 78/2010, convertito con modificazioni dalla Legge n. 122/2010, o Comuni che comunque esercitano obbligatoriamente in forma associata, ai sensi del predetto comma 28, le “funzioni fondamentali” ivi richiamate;
l) Comuni con territorio compreso totalmente o parzialmente nel perimetro di un Parco nazionale, di un Parco regionale o di un’Area protetta;
m) Comuni istituiti a seguito di fusione di Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti;
n) Comuni rientranti nelle Aree periferiche e ultraperiferiche, come individuate nella “Strategia nazionale per lo sviluppo delle Aree interne del Paese”, di cui all’art. 1, comma 13, della Legge n. 147/2013.
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