14/08/2020 – Scuola – Indicazioni per la ripresa in presenza

Scuola – Indicazioni per la ripresa in presenza
 
In questa sezione è raccolta la documentazione nazionale e regionale sulla riapertura delle scuole che contiene le indicazioni da seguire per la ripresa delle attività in presenza.
Si precisa che non sono previsti pareri preventivi o autorizzazioni per adibire ad aula didattica altri locali ad uso scolastico (ad esempio laboratori, biblioteche, saloni, ecc.) o per utilizzare le aule o altri locali idonei per la refezione scolastica, in quanto tali possibilità sono già definite nei documenti ministeriali.
Qualora dovesse risultare la presenza di un caso confermato di infezione da SARS-CoV-2 nella struttura scolastica, il Dipartimento di Prevenzione di ATS interverrà per fornire tutte le indicazioni necessarie, individuare i contatti stretti e disporre gli eventuali isolamenti.
 
DOCUMENTAZIONE NAZIONALE E REGIONALE
Regione Lombardia – Ordinanza n. 590 del 31/07/2020
 
SITO WEB Ministero dell’Istruzione – per approfondimenti cliccare QUI
 
 
NEW FAQ – DOMANDE FREQUENTI – aggiornamento al 12/08/2020
 
1. Quali sono le condizioni per poter accedere alla scuola?
Precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale a vario titolo operante:
  • l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti;
  • non essere stati a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.
Dovrà essere ridotta al minimo la presenza di genitori o loro delegati nei locali della scuola se non strettamente necessari (es. entrata /uscita scuola dell’infanzia).
 
Sino al 10 settembre è in vigore l’Ordinanza del Presidente di Regione Lombardia n. 590, che prevede in capo al datore di lavoro l’obbligo di rilevazione della temperatura per tutti i lavoratori prima dell’accesso al luogo di lavoro.
 
2. Quale distanziamento è previsto nelle scuole?
Istruzione primaria e secondaria
Il distanziamento previsto è da intendersi:
  • nella “zona banchi” di minimo un 1 metro tra le rime buccali degli studenti calcolato dalla posizione seduta al banco dello studente, avendo pertanto riferimento alla situazione di staticità;
  • nella “zona cattedra” è imprescindibile la distanza di 2 metri lineari tra il docente e l’alunno nella “zona interattiva” della cattedra, identificata tra la cattedra medesima ed il banco più prossimo ad essa;
L’utilizzo della mascherina è necessario in situazioni di movimento e in generale in tutte quelle situazioni (statiche o dinamiche) nelle quali non sia possibile garantire il distanziamento prescritto.
 
Servizi educativi/Scuola dell’infanzia
Nella scuola dell’infanzia l’attività è organizzata per garantire una serena vita di relazione nel gruppo dei pari (omogenei o eterogenei per età) a seconda dell’assetto organizzativo definito da ogni servizio educativo. La necessità è quindi, laddove possibile, quella di garantire la stabilità dei gruppi/sezioni evitando l’utilizzo promiscuo degli stessi spazi da parte dei bambini dei diversi insiemi, organizzando gli ambienti in aree strutturate e garantendo il principio di non intersezione tra gruppi diversi.
Per i bambini al di sotto di sei anni non è previsto l’obbligo di indossare la mascherina, tutto il personale è tenuto al corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) così come per gli accompagnatori per tutto il tempo che rimarranno all’interno della struttura.
Si ricorda che in considerazione della necessità di ridurre i rischi di contagio è opportuno evitare di portare negli spazi delle attività oggetti o giochi da casa.
 
3. È previsto uno spazio di occupazione specifico per ciascun studente?
Non è previsto un valore in metri quadri dello spazio di occupazione dello studente in quanto tale parametro adottato singolarmente, potrebbe non garantire il distanziamento minimo lineare essenziale (vedi FAQ 2).
 
4. Oltre all’utilizzo delle mascherine (chirurgiche o “di comunità”), quando previsto, per gli alunni servono ulteriori mezzi di protezione?
Per gli alunni non sono necessari ulteriori DPI.
Gli alunni vanno a scuola con proprie mascherine. Utilizzeranno mascherine chirurgiche fornite dalla scuola nei casi in cui siano equiparati a lavoratori e salvo quanto diversamente stabilito dalla valutazione dei rischi, che potrebbe richiedere l’impiego di DPI specifici per le attività di laboratorio.
 
5. Indicazioni per gli studenti con disabilità
La gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza;
Non sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con il suo uso continuativo.
 
6. Servono spazi liberi nel caso sia necessario isolare temporaneamente persone (bambini, alunni, operatori) con febbre e sintomi respiratori?
 
 Istruzione primaria e secondaria
I Documenti tecnico del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) dicono che va identificata una idonea procedura per l’accoglienza e isolamento di eventuali soggetti (studenti o altro personale scolastico) che dovessero manifestare una sintomatologia respiratoria e febbre. In tale evenienza il soggetto dovrà essere dotato immediatamente di mascherina chirurgica qualora dotato di mascherina di comunità e dovrà essere avviato all’immediato ritorno al proprio domicilio.
Il locale individuato per l’isolamento delle persone sintomatiche e con febbre superiore a 37,5 °C può essere utilizzato per ospitare anche più di una persona contemporaneamente, distanziate in modo adeguato e sempre con la mascherina; dopo l’impiego, il locale va pulito e disinfettato approfonditamente, secondo le indicazioni fornite dall’Allegato 1 “Attività di sanificazione in ambiente chiuso” del Documento del 26 giugno 2020 del Ministero dell’Istruzione, pubblicato sul sito web di ATS.
 
Servizi educativi/Scuola dell’infanzia
Anche nella scuola dell’infanzia è opportuno predisporre spazi dedicati ad ospitare bambini e/o operatori con sintomatologia sospetta.
 
7. Cosa fare se un bambino/studente mentre è a scuola sviluppa febbre superiore a 37,5° e/o sintomi di infezione respiratoria?
Il bambino/studente deve essere immediatamente isolato in un locale dedicato (vedi FAQ n. 6) e dotato di mascherina chirurgica qualora indossi una mascherina di comunità.
Deve essere organizzato il suo rientro, quanto prima possibile, al domicilio, raccomandando ai genitori di contattare il proprio pediatra o medico di famiglia.
Il 112, che è servizio di emergenza urgenza, deve essere chiamato esclusivamente in presenza di un’emergenza sanitaria e non in presenza di febbre e/o di generici sintomi respiratori.
Attualmente non è previsto che la scuola faccia una segnalazione ad ATS.
 
8. Cosa succede quando un alunno risulta positivo al COVID19? O un docente? O il personale scolastico?
La segnalazione viene gestita direttamente dal Dipartimento di Prevenzione di ATS, che valuta caso per caso e fornisce le indicazioni e le disposizioni conseguenti a seconda di quanto emerge dall’inchiesta epidemiologica, direttamente all’interessato e ai familiari e, se necessario, alla Scuola.
 
La presenza di un caso confermato necessiterà comunque l’attivazione da parte della Scuola di un monitoraggio attento da avviare in stretto raccordo con il Dipartimento di Prevenzione di ATS al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio epidemico. In tale situazione, l’autorità sanitaria competente potrà valutare tutte le ulteriori misure ritenute idonee.
 
9. Per la riammissione a scuola serve il certificato dopo assenza per malattia?
 
 Istruzione primaria e secondaria
Al riguardo si attendono le indicazioni dal Ministero competente.
 
Servizi educativi/Scuola dell’infanzia
Sì, se l’assenza è superiore a tre giorni.
Il “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia” del 03.08.2020, emesso dal Ministero dell’Istruzione (disponibile sul sito web di ATS) prevede in questo caso che il Pediatra di Libera Scelta o il Medico di Medicina Generale attesti l’assenza di malattie infettive o diffusive e l’idoneità al reinserimento nella comunità educativa/scolastica.
 
10. Come vengono puliti gli ambienti scolastici?
Le operazioni di pulizia dovranno essere effettuate quotidianamente secondo le indicazioni dell’ISS previste nella Circolare del Ministero della Salute “Indicazioni per l’attuazione di misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento”, disponibile sul sito web di ATS.
 
Tutte le superfici vanno pulite allo stesso modo?
Nella sanificazione si dovrà porre particolare attenzione alle superfici più toccate quali maniglie e barre delle porte, delle finestre, sedie e braccioli, tavoli/banchi/cattedre, interruttori della luce, corrimano, rubinetti dell’acqua, pulsanti dell’ascensore, distributori automatici di cibi e bevande, ecc.
Qualora vengano usati prodotti disinfettanti e qualora la struttura educativa ospiti bambini al di sotto dei 6 anni, si raccomanda di fare seguire alla disinfezione anche la fase di risciacquo soprattutto per gli oggetti, come i giocattoli, che potrebbero essere portati in bocca dai bambini.
 
11. Sono previste indicazioni per quanto riguarda la refezione scolastica?
  • per il consumo del pasto in refettorio valgono le stesse misure di distanziamento fisico di almeno 1 metro già indicate per gli altri locali destinati alla didattica.
  • per il consumo del pasto in classe dovrà essere mantenuta la normale disposizione e distanziamento già previsti per le ore di didattica. Riguardo le misure igienico-sanitarie si rimanda alle misure già in essere per la refezione scolastica
  • l’accesso ai locali mensa deve essere regolato prevedendo il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone all’interno di essi e l’areazione frequente dei locali.
  • valutare, laddove la struttura del locale di somministrazione lo consenta, l’istituzione di percorsi obbligati unidirezionali per garantire un flusso ordinato dei bambini e ragazzi individuando, laddove possibile, i percorsi di entrata e di uscita differenziati;
  • garantire un idoneo microclima: evitare correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo durante il ricambio naturale dell’aria, eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria condizionata per evitare l’eventuale trasporto di agenti patogeni (batteri, virus, ecc.) nei locali di somministrazione alimenti;
  • vietare buffet a self- service con alimenti esposti; nei banchi di distribuzione si raccomandano mono porzioni preconfezionate oppure la somministrazione diretta da parte degli addetti;
  • utilizzare preferibilmente condimenti, pane, frutta, acqua in confezioni monodose o attraverso la distribuzione diretta ai singoli bambini da parte degli addetti alla somministrazione;
  • evitare, al momento del consumo del pasto, la condivisione dell’utilizzo di posate e bicchieri da parte di più bambini/ragazzi.
 
12. È possibile utilizzare le aule didattiche per il consumo dei pasti?
Sì, è necessaria un’adeguata pulizia delle superfici prima di utilizzarle per il pranzo. La pulizia va effettuata anche al termine del pranzo prima della ripresa dell’attività nella stessa aula e sugli stessi banchi.
È opportuno vengano adottate le seguenti modalità:
– fornitura del pasto su vassoi o direttamente sulla singola postazione/banco con utilizzo di tovagliette lavabili o monouso, a seguito dello sporzionamento da parte degli addetti in aree appositamente attrezzate, se già esistenti, oppure presso l’aula didattica con l’utilizzo di carrelli termici nel rispetto delle temperature e delle specifiche norme igienico-sanitarie. Nel caso non fosse possibile, come ultima alternativa, fornitura del pasto in “lunch box” cioè in vaschette monoporzione separate lavabili e riutilizzabili oppure monoporzioni individuali di primo, secondo e contorno termosigillati.
 
13. Se si usano le aule didattiche per il consumo dei pasti, quali documenti vanno predisposti?
Agli atti del Gestore della ristorazione deve essere tenuto l’aggiornamento del documento HACCP.
 
14. Se vengono utilizzati per il pranzo altri locali, diversi dalla mensa e dall’aula didattica, deve essere presentata una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA)?
Non è dovuta alcuna comunicazione/SCIA ai SUAP e/o alle ATS per il mero approntamento di nuovi spazi o l’utilizzo di aule didattiche per la somministrazione dei pasti, né l’invio di planimetrie o relazione tecniche. Dovranno comunque essere soddisfatti tutti i criteri e requisiti previsti dai documenti nazionali e regionali reperibili ai seguenti link:
In particolare, al fine di garantire la sicurezza degli alimenti, gli operatori delle mense scolastiche devono assicurare la piena e costante adesione alle buone pratiche igieniche e alle procedure di pulizia e disinfezione. 
 
15. È possibile l’utilizzo dei locali seminterrati come aule scolastiche?
Il Decreto Ministeriale del 18 dicembre 1975, tuttora vigente, relativo all’edilizia scolastica, al punto 3.0.6 recita espressamente ” sarà consentito ubicare in piani seminterrati solamente locali di deposito e per la centrale termica o elettrica; non saranno considerati locali semiinterrati quelli la cui metà del perimetro di base sia completamente fuori terra…”.
Dalla lettura del D.M. non è contemplata la possibilità di chiedere una deroga, che peraltro non è neppure prevista nel recente Piano Scuola 2020-2021 del MIUR adottato il 26.06.2020.
A questo si aggiunga l’importante e sensibile tematica “esposizione al gas radon” presente nei locali vicini al suolo (D.Lgs. 230/1995 integrato dal D.Lgs. 241/2000) nel contesto scolastico in cui è quasi esclusiva la presenza di minori.
 
16. Come devono essere gestiti i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (già alternanza scuola lavoro)?
Tutte le aziende hanno l’obbligo di attuare quanto previsto nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020. È evidente che i raccordi tra la scuola con le figure della prevenzione degli Enti ospitanti gli studenti e la garanzia dell’adeguata informazione agli stessi dovrà essere curata, anche nell’ottica del contesto emergenziale e dell’effettivo periodo di effettuazione.
Valgono comunque le regole dell’ente ospitante.
 
17. Come deve essere gestita la condizione di “fragilità” dei lavoratori?
La tutela dei “lavoratori fragili” si estrinseca attraversa la sorveglianza sanitaria eccezionale di cui all’art.83 del Decreto Legge del 19 maggio 2020 n. 34 (attualmente in corsi di conversione in Legge), assicurata dal datore di lavoro ed effettuata dal “Medico competente” ove presente; in assenza del medico competente, il datore di lavoro potrà nominare uno ad hoc per il solo periodo emergenziale o rivolgersi ai servizi territoriali dell’ INAIL che vi provvedono con propri medici del lavoro.
 
18. Sono previste indicazioni inerenti i laboratori tecnico-pratici negli istituti superiori?
Per la gestione dei laboratori tecnico-pratici degli Istituti Superiori, si rimanda al Documento di Valutazione dei Rischi nonché all’ulteriore documentazione in materia di sicurezza sul lavoro, che ciascuna Istituzione scolastica dovrà integrare in collaborazione con il RSPP, ferme restando le indicazioni già fornite in altri contesti circa la pulizia e la disinfezione delle superfici da contatto quanto le postazioni vengono utilizzate da utenti diversi. Dovranno altresì essere assicurati adeguati ricambi dell’aria.
 
19. Che indicazioni devono essere seguite per quanto concerne le attività nei laboratori?
Attività didattiche di carattere laboratoriale saranno svolte previa opportuna e approfondita igienizzazione nell’alternarsi tra un gruppo classe e l’altro. Per la numerosità dei gruppi classe vale quanto previsto per le aule.
 
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