Tratto da: ANAC

Significativi profili di anomalia e criticità, che si sono protratti per due anni dal 2022 al 2024, nell’affidamento da parte della Provincia Autonoma di Trento del servizio di accoglienza straordinaria di richiedenti asilo alla residenza Fersina del capoluogo trentino.

È quanto ha accertato Anac, al termine di un’accurata istruttoria, e approvato dal Consiglio dell’Autorità con delibera n. 328 del 3 luglio 2024.
Tra le varie irregolarità riscontrate: il ricorso sistematico a procedure negoziate senza bando, affidamenti diretti di appalti di servizi al di sopra della soglia di rilevanza comunitaria al medesimo operatore economico, in assenza di consultazioni o indagini preliminari di mercato. Oltre a mancati controlli sui requisiti di idoneità professionale, capacità economica, finanziaria e tecnica ed elevati profili di criticità nella gestione dei subappalti.
“L’affidamento relativo agli anni 2022/2023 – scrive Anac nella delibera – risulta avvenuto attraverso un sistematico ricorso a procedure negoziate senza bando per estrema urgenza, in assenza di consultazioni o indagini preliminari di mercato volte a verificare la sussistenza di altri operatori economici potenzialmente interessati a contrarre con l’Amministrazione ed in grado di offrire il servizio a condizioni più vantaggiose, in violazione del Codice degli appalti e dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione”. Infatti, spiega l’Anac, “La procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara disciplinata dal Codice Appalti costituisce una deroga alle regole dell’evidenza pubblica e può essere utilizzata soltanto nei casi tassativamente previsti dalla norma. Ne consegue che la determina a contrarre con la quale viene indetta la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara deve contenere una puntuale e specifica motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti applicativi del Codice Appalti, nonché delle modalità di selezione del contraente”.

“L’affidamento relativo all’anno 2024 al medesimo operatore economico, per un valore stimato di oltre due milioni e mezzo di euro, risulta avvenuto in forma diretta, in assenza di riferimenti alla normativa o ai principi in materia di affidamento degli appalti pubblici”. 
“La verifica sulla sussistenza e sulla permanenza, in capo all’appaltatore, dei requisiti generali è stata effettuata in occasione della stipula dei contratti di appalto, che tuttavia risulta avvenuta a molti mesi di distanza dall’affidamento, a prestazioni già concluse o quasi ultimate”.

“Pur trattandosi di affidamenti di appalti di importo superiore a 500 mila euro – continua Anac – non è stato nominato il Direttore dell’esecuzione, in violazione del decreto ministeriale 7 marzo 2018. I controlli in corso di esecuzione non risultano adeguatamente documentati ai fini dell’accertamento della regolare esecuzione rispetto alle condizioni ed ai termini previsti dai capitolati speciali ed all’adempimento di tutte le obbligazioni da parte dell’appaltatore, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo”. In tal senso l’Anac chiarisce che “I controlli in corso di esecuzione effettuati dalla stazione appaltante sono finalizzati all’accertamento del rispetto, da parte dell’appaltatore, delle condizioni e dei termini stabiliti dal contratto di appalto, in particolare se le prestazioni svolte siano eseguite a regola d’arte sotto il profilo tecnico e funzionale, in conformità e nel rispetto delle condizioni, modalità, termini e prescrizioni previste dal contratto stesso e dall’offerta tecnica”.

La reiterazione delle violazioni – precisa Anac – potrebbe dar luogo all’attivazione dei poteri di legittimazione ad agire dell’Autorità impugnando gli atti di affidamento (art. 220 Dlgs 36/2023).

Ora la Provincia Autonoma di Trento ha tempo trenta giorni per adeguarsi alle indicazioni dell’Autorità Anticorruzione. Nel frattempo, gli atti sono stati trasmessi al Commissario del Governo per la Provincia di Trento ed al Ministero dell’Interno.

L’istruttoria di Anac è partita a seguito di un esposto che segnalava presunti profili di anomalia relativi all’affidamento, da parte della Provincia Autonoma di Trento, del servizio di accoglienza straordinaria.

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