Katia Maino, Nucleo Operativo Cerl
Il Decreto Cacer del gennaio 2024, emanato dal Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, completa il recepimento delle Direttive europee dedicate alle Comunità Energetiche, dando vita all’autoconsumo diffuso, il meccanismo attraverso il quale cittadini, piccole e medie imprese, enti locali, religiosi e del terzo settore possono contribuire alla produzione di energia da fonti rinnovabili, anche se non hanno la possibilità di installare impianti.
Fra le forme di autoconsumo la Comunità energetica rinnovabile (Cer) è indubbiamente la più nota e quella su cui si punta maggiormente l’attenzione. Tuttavia, è anche la più complessa da costituire, essendo un soggetto giuridico. In questo intervento del Dossier “Il decreto Cacer in breve” indicherò i primi passi necessari per la costituzione di una Cer.
Le prime verifiche da effettuare per la costituzione di una Cer, sono l’analisi dei profili di consumo degli interessati – i soggetti devono essere minimo due e con utenze sottese alla stessa cabina primaria – e la verifica della fattibilità tecnica degli spazi a disposizione per l’installazione degli impianti, dando precedenza – in caso di più opzioni installative a disposizione – alle aree libere da vincoli architettonici e ambientali, con migliore esposizione e “collegabili” ai profili di autoconsumo fisico più alti, ottimizzando la sostenibilità dell’intervento e assicurando un più veloce rientro dell’investimento per la realizzazione degli impianti.