30/10/2015 – Lavoro pubblico: irrompe la prova testimoniale nel processo amministrativo

Lavoro pubblico: irrompe la prova testimoniale nel processo amministrativo 

 

Rivoluzione copernicana nel contenzioso lavoro. I principi sanciti nella sentenza del 28.10.2015.

La sentenza della V Sezione del Consiglio di Stato n. 4939 del 28 ottobre 2015 ha sancito l’ammissibilità della prova testimoniale nel processo amministrativo.

Si tratta dell’affermazione giurisprudenziale di un principio inserito nell’ordinamento processuale amministrativo dal III comma dell’art. 63 del codice del processo amministrativo secondo il quale “su istanza di parte il giudice può ammettere la prova testimoniale che è assunta in forma scritta ai sensi del codice di procedura civile”.

I giudici di Palazzo Spada, nella citata sentenza, ammettono tale prova con esplicito riferimento al contenzioso del lavoro:  “si deve poi aggiungere che l’assunzione di prove testimoniali è ammessa nel giudizio amministrativo attinente rapporti di lavoro al contrario di quanto sostenuto dalle difese comunali”. Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana, in quanto il giudizio amministrativo nasce come un processo prettamente cartolare. Senonchè l’ampliamento del perimetro di tale giudizio, anche a domande di condanna e/o risarcitorie, ha imposto l’utilizzo di un regime probatorio più pregnante e, quindi, l’ammissibilità della prova testimoniale.

Nel caso di specie, poi, la citata sentenza – pur affermando l’astratta esperibilità della prova testimoniale nel rito amministrativo –  non ha ammesso le prove richieste in quanto generiche e non specificamente capitolate, applicando forse troppo rigorosamente le norme del codice di procedure civile. Così la domanda del ricorrente, volta al riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato con la pubblica amministrazione, è stata comunque respinta.

Domenico Tomassetti

 

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