Cimmino: il conto della Storia
L’ho già scritto: la sequela di circolari Cimmino non è per me una forma di accanimento da parte di personaggi assetati di chissà quale pulsione persecutoria nei riguardi dei poveri segretari comunali.
Ho anche scritto che la riduzione in termini meramente “antropologici” della vicenda che ci riguarda è frutto della miopia di questa categoria.
Solo se riusciamo ad interpretare “istituzionalmente” ed in maniera “storiograficamente” corretta le questioni che si agitano intorno a noi e su di noi riusciamo forse a leggere i “segni dei tempi” ed il senso della Storia.
Da sempre questa categoria ha eletto ANCI come suo interlocutore unico o almeno privilegiato.
Da sempre le assise più importanti dell’ “enoteistico” sindacato della categoria si sono svolte sotto l’egida di ANCI. Così come con ANCI si sono stipulate tutte le intese (fino all’ultima che vede la cogestione della famosa Accademia delle autonomie come alternativa alla SSAI) e tutti i patti. Come si può pretendere ora che il Ministero si occupi di noi e ci tuteli se noi da sempre guardiamo in altra direzione e ci rivolgiamo ad altri interlocutori?
Sin dal 1997 e fino a tutto il 2010, grazie anche alle intese con ANCI, i segretari hanno sopravanzato tutta la dirigenza pubblica, lucrando – grazie alle laute direzioni generali, ai diritti di rogito, alle norme sui galleggiamenti interpretate in maniera disinvolta (http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1626716&codiciTestate=1 ) ed a tutte le contorsionistiche chicanes praticate intorno alle convenzioni – trattamenti economici che esorbitavano di gran lunga i trattamenti dei normali dirigenti. Senza dimenticare la vicenda dei diritti di rogito attribuiti dall’Agenzia anche a chi nei comuni non aveva mai messo piede se non pro forma…. Senza dimenticare le carriere fulminanti di chi nel volgere di un paio di bienni, passati tra comandi, distacchi et similia, si è trovato paracadutato immediatamente in fascia A.
Tutto questo, sì, ha determinato nei nostri interlocutori istituzionali latenti forme di risentimento.
Si pensava che quelle furberie sarebbero durate per sempre. Non si è seminato per raccogliere un prodotto duraturo. Si è preferito arraffare. Si è preferito il raccolto immediato. Non si è costruito un contesto istituzionale serio ed affidabile; si sono sempre preferiti giochi di sponda e matrimoni di interesse….
Ma i matrimoni di interessi durano finché gli interessi (per lo più transeunti) restano comuni.
La crisi economica ha fatto saltare tutte le coordinate e tutte le furberie precedenti, facendoci ritrovare figliastri disconosciuti e ripudiati da ANCI, senza essere mai stati integrati realmente nel ministero.
E’ stato un tragico errore strategico che ora paghiamo tutti, anche quelli che non hanno visto un € di quella pioggia di soldi che ha riempito le cronache dei media, dal Corriere della sera, a Report, a L’Espresso (http://espresso.repubblica.it/palazzo/2011/07/04/news/le-mille-poltrone-di-barletta-1.33101 ), a Domenica In, ed alle mille cronache locali che hanno documentato di furberie varie, a partire da indennità di direzione generale erogate anche in comuni di 1.000 abitanti.
Ora tutto tracima e travolge anche chi non ha colpe di questa situazione di generale discredito che ci ha sommerso ben prima delle circolari Cimmino. Queste non sono allora lo scherzo amaro di un destino cinico e baro ma il raccolto malsano di chi nei decenni non ha saputo seminare alcunché di sano e di duraturo, non volendo trarre insegnamento dal monito che ho iscritto nella home di questo forum: “In rebus quibuscumque difficilioribus non expectandum, ut qui simul, et serat, et metat,sed praeparatione opus est, ut per gradus maturescant. ” F. BACON.
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